Coldiretti: il falso made in Italy vale 100 miliardi
Cresce il fenomeno dell’italian sounding che costa 300mila posti di lavoro. Nonostante il record dell’export agroalimentare italiano, che nel 2018 ha raggiunto i 41,8 miliardi, oggi più di due prodotti su tre venduti nel mondo sono falsi.
Secondo un’analisi Coldiretti e Filiera Italia il fenomeno dell’italian sounding è cresciuto del 70% in dieci anni.
Nonostante le buone performance nell‘export agroalimentare made in Italy, che nel 2018 hanno ha raggiunto il valore di 41,8 miliardi, oggi più di due prodotti italiani su tre, venduti nel mondo, sono falsi. Nessun alimento è indenne, dai salumi alle conserve, dal vino ai formaggi ma anche extravergine, sughi o pasta e riguarda tutti i continenti.
La principale causa è la pirateria internazionale che, ricorda Coldiretti, “utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che richiamano all’Italia per alimenti taroccati che non hanno nulla a che fare con il sistema produttivo nazionale”.
A ciò si aggiungono le preoccupazioni per le nuove guerre commerciali che stanno complicando l’ambiente internazionale, a partire dai dazi Usa nei confronti dell’Unione Europea.
A far esplodere il falso sono state soprattutto le guerre commerciali scaturite dalle tensioni politiche, come dimostra l’embargo russo, con un vero boom nella produzione locale del cibo italiano taroccato.
I casi più eclatanti di frode a tavola sono anche raccontati nella mostra su “L’inganno del falso made in Italy nel piatto”, in programma fino al 9 maggio all’interno dell’evento Tutto Food a Rho Fiera Milano.