Coldiretti: + 10% l’export dell’agroalimentare tricolore

Quasi i due terzi delle esportazioni agroalimentari interessano l’Ue, con la Germania in testa, e gli Stati Uniti.

Crescono del 10% le esportazioni di cibo made in Italy nel mondo. É quanto emerge da una analisi della Coldiretti sui dati Istat sul commercio estero, con l’alimentare tricolore che raggiunge i 2,9 miliardi di euro in un solo mese,  febbraio, grazie a un incremento triplo rispetto a quello generale che si ferma al +3,4%.

“Si tratta di un ottimo risultato che – sottolinea la Coldiretti – conferma le potenzialità del made in Italy a tavola per la ripresa economica ed occupazionale del Paese. Quasi i due terzi delle esportazioni agroalimentari interessano i Paesi dell’Unione Europea dove il principale partner è la Germania mentre fuori dai confini comunitari sono gli Stati Uniti il mercato di riferimento dell’italian food, con una crescita record a febbraio del 17%”.

Sul nuovo record potrebbe abbattersi il rischio dei dazi sui prodotti europei annunciati dal presidente americano Donald Trump, “che + interesserebbero circa la metà (50%) degli alimentari e delle bevande made in Italy esportate in Usa dove nel 2018 si è registrato il record per un valore di 4,2 miliardi (+2%)”, denuncia Coldiretti. In cima alla lista ci sono vini tra i quali il prosecco ed il marsala, formaggi come il pecorino, ma anche l’olio di oliva, gli agrumi, l’uva, le marmellate, i succhi di frutta, l’acqua e i superalcolici tra gli alimentari e le bevande colpite.

“Con i dazi – spiega la Coldiretti – aumenterebbero i prezzi dei prodotti italiani sul mercato americano e sarebbero più competitive le falsificazioni ottenute sul territorio statunitense e quelle provenienti da Paesi non colpiti dalle misure di Trump. Basti pensare che il 99% dei formaggi di tipo italiano in Usa – sottolinea la Coldiretti – sono in realtà realizzati in Wisconsin, California e New York, dal Parmesan al Romano senza latte di pecora, dall’Asiago al Gorgonzola fino al Fontiago, un improbabile mix tra Asiago e Fontina”.

Ma il problema riguarda tutte le categorie merceologiche come l’olio Pompeian made in Usa, i salumi più prestigiosi, dalle imitazioni del Parma e del San Daniele alla mortadella Bologna o al salame Milano. Anche i pomodori, come il San Marzano che viene prodotto in California e venduto in tutti gli Stati Uniti, potrebbero essere colpiti.

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