Unicredit: il vino italiano vale 11 miliardi di euro
L’Italia è il primo produttore mondiale di vino e metà del suo giro d’affari arriva dall’export.
Secondo l’Industry Book 2019 di Unicredit, che fotografa il mondo del vino italiano, il settore vitivinicolo conta circa 2mila imprese industriali e fattura oltre 11 miliardi di euro. Si tratta dell’8% circa del fatturato nazionale del settore food&beverage. Il 54% del giro d’affari totale – 6,2 miliardi di euro – è generato dall’esportazione di vini made in Italy, soprattutto Dop, Igp e spumanti, sui mercati esteri, con un +3% rispetto al 2017.
L’Italia, con una produzione di oltre 50 milioni di ettolitri, si conferma così, per il quarto anno consecutivo, il primo produttore mondiale di vino, con un contributo di circa il 17% dalla produzione mondiale. In particolare è aumentata la produzione di vino Dop (+21,7% anno su anno, di cui +23,4% rossi e +20,5% bianchi) mentre l’Igp ha registrato un aumento più contenuto (+2,5% anno su anno).
Con 523 prodotti certificati, l’Italia detiene il primato mondiale dei vini certificati. Infatti, in Europa, uno su tre viene prodotto in Italia. Nel Paese cresce anche il vino biologico a cui sono destinati otre 100 mila ettari (dato 2017 – fonte Sinab), il 16% dell’intera superficie nazionale. Tra le regioni più bio spiccano la Calabria, con il 51% della superficie coltivata a vite è dedicata al biologico, della Basilicata (49%) e della Sicilia, prima in Italia per ettari coltivati.
Nell’arco degli ultimi 15 anni i consumi globali di vino sono aumentati del 6,6% annuo, attestandosi, a fine 2017 a 243 milioni di ettolitri, secondo l’Oiv – Organizzazione internazionale della vigna e del vino (Fonte: Oiv). L’Italia è in terza posizione, con oltre 22 milioni di ettolitri, in crescita dello 0,9% .
Nel 2018 le vendite mondiali di vino hanno superato i 30 miliardi di euro, in aumento dello 0,8% rispetto al 2017. Gli Stati Uniti si confermano primo mercato mondiale ma si registra una buona performance per mercati “maturi” come Belgio (+2,7%), Germania (+1,9%) e Paesi Bassi (+1,3%).
Sul lato esportazione i primi tre paesi dell’Unione Europea detengono il 60% dell’export mondiale, tra questi anche l’Italia con una quota del 19,8% sul totale e un valore di 6,2 miliardi di euro.
Per il prossimo quinquennio l’Oiv stima un fatturato mondiale del settore vino in crescita dell’1,5% annuo, tale da superare nel 2023 i 350 miliardi di dollari. Secondo un’elaborazione UniCredit su dati Nomisma Wine Monitor, i mercati più interessanti per l’esportazione di vino italiano nel 2020 saranno: la Cina, per i vini fermi, dove sono previste volumi di vendite in aumento dell’11,9%; Canada, Usa e Cina, per gli spumanti, dove si dovrebbe registrare una crescita rispettivamente del 18,4%, del 14,6% e del 12,2%.
L’analisi UniCredit su un campione di 685 imprese produttrici di vino che hanno depositato il bilancio negli ultimi cinque anni conferma le buone performance del settore nel periodo 2013-2017, con una crescita del fatturato ad un tasso medio annuo del 3,9%. Le imprese con fatturato superiore a 5 milioni di euro registrano le migliori performance confermando che in questo settore la dimensione conta favorendo un migliore posizionamento sul mercato, soprattutto grazie a reti di vendita più articolate e alla capacità di andare all’estero.