A Milano apre il ristorante Rost

Cucina circolare e riscoperta dei tagli dimenticati nel nuovo ristorante di Porta Venezia Rost, che mette al centro i produttori di carne, pesce, verdure e vino.

Al civico 3 di via Melzo, la nuova strada del cibo, ha aperto i battenti Rost. Il nuovo ristorante meneghino adotta una filosofia di cucina circolare con la riscoperta dei tagli poveri e una selezione di vini naturali di nicchia.

Dietro al progetto della ristorazione ci sono tre giovani (92 anni in tre): Hippolyte Vautrin, imprenditore del settore food già noto per il ristorante Kanpai; Enrico Murru, a cui è affidata la guida operativa in sala così come nella definizione del peculiare mix tra cantina e cambusa; la cuoca Lucia Gaspari, con la sua peculiare visione di cucina sostenibile, consapevole dei territori e delle persone.

La carta abolisce le categorie di ordine (antipasti, primi, secondi, contorni), prediligendo un racconto orizzontale tra piccoli piatti da condividere liberamente, per favorire l’assaggio e la convivialità.

Massima attenzione alla materia prima e utilizzo degli ingredienti nella loro totalità caratterizzano la proposta gastronomica di una carta che ha due focus principali: i vegetali, dove la verdura di stagione è regina del piatto, e i tagli poveri, dalle cervella al fegato, dalla lingua al diaframma, dal baccalà allo sgombro.

Le proposte cambiano in relazione alla disponibilità di materie prime, aggiornandosi anche giorno per giorno per valorizzare gli ingredienti ed evitare gli sprechi.

Rost è un progetto di Vudafieri-Saverino Partners. Il locale, sviluppato su 65 metri quadrati, si compone di due ambienti: la sala principale, che gravita attorno al banco bar, e una di dimensioni più piccole, che si affaccia sulla cucina a vista.

La parete d’ingresso mette in scena i protagonisti con il Wall of Fame: 16 piatti in ceramica, ognuno raffigurante un produttore o fornitore di materie prime.

 

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