Vudafieri e Saverino, gli architetti del cibo
Fondatori dello studio Vudafieri-Saverino Partners, soci in tre ristoranti, Claudio Saverino e Tiziano Vudafieri con i loro progetti sono due protagonisti contemporanei della scena architettonica, nel food e non solo.
di francesca corradi
Clicca qui per vedere l’intervista doppia agli architetti Claudio Saverino e Tiziano Vudafieri.
Gli architetti Claudio Saverino (nella foto, a sinistra) e Tiziano Vudafieri (nella foto, a destra) lavorano insieme da vent’anni e progettano relazioni. Saverino considera il socio curioso e irrefrenabile mentre Vudafieri lo etichetta come rigoroso. Il primo definisce il suo lavoro faticoso, eccitante, totalizzante mentre il secondo multidisciplinare, intenso, camaleontico.
Due “facce” dello stesso studio di architettura – Vudafieri-Saverino Partners con sede a Milano e Shanghai – che si è distinto come interprete progettuale per il mondo della ristorazione. Autori di alcuni locali milanesi di maggior tendenza – da Il Luogo di Aimo e Nadia a Spica, da Peck CityLife al Ristorante Berton, fino ai due Dry – i due professionisti sono, insieme, anche soci in tre ristoranti.
Non solo food, gli architetti hanno firmato il China City Pavilion in piazza Duca d’Aosta, per l’Expo 2015, ma anche negozi di grandi marchi moda – da Pucci a Givenchy, alle nuove boutique Delvaux – così come alberghi e dimore private, da un maso del XVI secolo in Alto Adige a una villa di vacanza a Java, fino a una casa per un’esigente committente cinese in collaborazione con un noto artista asiatico a cui stanno lavorando.
Nel 2020 aprirà i battenti Milano Verticale Una Esperienze, l’urban hotel, di cui hanno progettato il concept, gli interni e gli spazi comuni, che celebra una nuova formula per il rapporto tra design e ospitalità nell’area di Porta Nuova.
A MAG Saverino e Vudafieri raccontano come si sta evolvendo il mondo della ristorazione, dal punto di vista del concept e dell’offerta, anticipando quelle che saranno in Italia e nel mondo le nuove tendenze e le città da tenere d’occhio. Il focus è su Milano – tra quartieri emersi ed emergenti – e sugli ultimi cantieri in Italia e nel mondo.
Architetti da decenni e soci da vent’anni, qual è il settore più difficile in cui lavorate?
Claudio Saverino (S): La ristorazione, soprattutto quando siamo coinvolti in prima persona.
A proposito, qual è il rapporto e come reclutate i vostri clienti?
Tiziano Vudafieri (V): I ristoranti che frequentiamo in molti casi diventano nostri clienti come, ad esempio, Berton che oggi è un amico e un compagno di strada in altri progetti. Frequentiamo la comunità del cibo e viviamo con passione questo ambiente.
Per progettare un ristorante si parte dalla zona, dallo spazio o dall’idea?
S: Si parte dal luogo e si lavora per il cibo.
V: Da quello che lo chef o il ristoratore vogliono raccontare di sé.
Come sono cambiati i progetti in questo settore?
V: Prendiamo l’esempio di…
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