Promos Italia: un’azienda su quattro ha perso l’80% del fatturato

Coronavirus, un danno pesantissimo sul business secondo il 70% delle imprese. Un’azienda su cinque, però, è già ripartita sul fronte del business internazionale.

“L’impatto del Coronavirus sulle Pmi, come prevedibile, è significativo – spiega Giovanni Da Pozzo, Presidente di Promos Italia -. Un quarto di coloro che hanno risposto alla nostra indagine sostiene di aver perso oltre l’80% del fatturato negli ultimi due mesi, vedendo precipitare le proprie vendite. C’è però un aspetto positivo legato all’export, una su cinque è già ripartita sul fronte del business internazionale”.

Questo in sintesi è ciò che emerge da un’indagine su circa 600 operatori di tutto il paese di Promos Italia.

Secondo l’agenzia per l’internazionalizzazione del sistema camerale italiano, per il 9% delle aziende il danno è lieve mentre per il 18% medio.

Per oltre la metà delle imprese indagate e-commerce, lavoro smart e tecnologie a distanza non hanno permesso di attutire il colpo. Nonostante ciò le aziende confermano investiranno maggiormente sul digitale sia per la commercializzazione dei prodotti sia per le esportazioni.

“Questa crisi spingerà le Pmi a investire sul digitale e sarà fondamentale la capacità del Sistema Italia di supportarle in questa transizione epocale – prosegue Giovanni Da Pozzo -. La capacità di ripartire e di affermarsi del nostro sistema economico, in Italia e all’estero, sarà infatti direttamente proporzionale alla sua capacità di innovarsi”.

Le principali conseguenze della pandemia sono nelle vendite (47,5%), seguite dal problema del blocco totale (37%). La difficoltà nei rapporti internazionali e negli approvvigionamenti seguono rispettivamente con 27,5% e 17%.

C’è purtroppo anche chi, un’azienda su dieci, è già certo di dover fare dei tagli. Il 19,1, invece, è ancora più drastico nella previsione stimando la chiusura entro fine anno se non ci saranno aiuti concreti.

Per quanto riguarda il business estero, il 17,3% sostiene di essere già ripartito, mentre il 14% pensa che ciò non arriverà molto presto. Il 12,5% ritiene invece che la ripresa dell’export ci sarà dopo l’estate.

I mercati più danneggiati sono quelli europei per il 25,4%, seguiti da Stati Uniti e Nord America con il 6%. La Cina staccata con solo l’1,8%.

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