Foodcommunity Confidential con Andrea Farinetti

Storie dei protagonisti della community del food & beverage.

In questa puntata Francesca Corradi dialoga con Andrea Farinetti. L’imprenditore racconta l’impatto dell’emergenza sanitaria sull’azienda Fontanafredda e delle nuove basi su cui costruire il futuro che chiama “Rinascimento verde”.

“Il primo grande impatto è stato sul lavoro più che sui numeri. Da un giorno all’altro ci siamo trovati a dover chiudere. In un primo momento abbiamo pensato a come poter continuare a produrre in sicurezza e da lì abbiamo vissuto fasi molto diverse”, racconta a MAG Andrea Farinetti (nella foto) di Fontanafredda, cantina che produce otto milioni di bottiglie all’anno. Se nelle prime due settimane, nella grande distribuzione, la realtà ha registrato una vendita di vini importanti, come il Barolo, dopo il primo mese si è assistito a un calo delle etichette top a favore di bottiglie più pop.

“La gdo, che rappresenta il 55% del business Italia, ha retto ma leggermente a ribasso, il 45% del mercato rappresentato dall’horeca si è fermato e abbiamo investito nell’e-commerce, che prima del lockdown pesava meno dell’1% e in questi giorni è cresciuto del 600%”, spiega Farinetti. Per quanto riguarda l’estero, che vale la metà del business totale, la cantina ha cercato di anticipare ordini e spedizioni. Ha segnato un +35% in Canada, Paesi Scandinavi e, per il primo mese, Stati Uniti, effetto destinato a diluirsi dato il blocco ormai mondiale.

L’imprenditore , però, vede il bicchiere mezzo pieno e, nonostante l’emergenza sanitaria lascerà uno strascico nel mercato, individua alcune note positive e insegnamenti da trattare da questo periodo.

“Si è capito che possono convivere l’online, sempre più rivolto a un pubblico popolare, e l’enoteca, invece, sempre più territoriale. Un modello virtuoso, scoperto in queste settimane, è quello sviluppato dalla piattaforma Vivino che ha integrato e fatto collaborare attivamente i due mondi. Noi dobbiamo tutto all’oste e l’enotecario che hanno salvato il mondo del vino negli anni Ottanta. L’online non ha ancora il potere filosofico del racconto fisico ma ha altre potenzialità”, afferma Farinetti.

L’imprenditore  è convinto che nei prossimi mesi cambierà il modo di consumare, che diventerà più ragionato e responsabile, e parla di un “Rinascimento verde”: nuove basi su cui costruire il futuro per i prossimi dieci anni. Nel primo rinascimento l’uomo veniva messo al centro della terra. Ora, invece, secondo Farinetti si dovranno prendere i valori di quel periodo e rovesciare il paradigma portando la terra al centro della testa dell’uomo.

“Dobbiamo parlare di una comunità mondiale con obiettivi comuni. Ognuno può dare un contributo per tornare a vivere il vino come un prodotto che crea unione”, conclude Andrea Farinetti.

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