Winelivery l’enoteca 2.0 cresciuta con il crowdfunding
di francesca corradi
Le idee sono fondamentali ma da sole non bastano: per trasformarle in impresa servono capitali. Ecco che il contesto economico e la restrizione di credito a tante Pmi hanno favorito lo sviluppo di canali alternativi per trovare finanziamenti, come la raccolta di fondi online. Nel Belpaese a differenza di Stati Uniti e Gran Bretagna sono però ancora poche le realtà che hanno deciso di scegliere la strada dell’equity crowdfunding, un esempio di successo è quello di Winelivery.
L’e-commerce che consegna in cinque città italiane vino, birra e distillati a domicilio in meno di 30 minuti a temperatura di consumo nasce nel 2016 dall’idea di due giovani italiani, Andrea Antinori e Francesco Magro. Per permettere al loro progetto di crescere ed espandersi nel 2017 hanno scelto di raccogliere fondi attraverso la rete tramite la piattaforma CrowdFundme, una startup fondata nel 2014 da Tommaso Baldissera Pacchetti, prima in Italia per numero di investitori.
Winelivery ha la capacità di offrire al mercato la risposta a un bisogno non ancora manifesto: quello di poter stappare una bottiglia di vino senza doversi recare in enoteca o al supermercato, unito a un’esperienza di acquisto e di consegna di altissima qualità. Questi standard di servizio hanno permesso alla startup di raggiungere risultati davvero sorprendenti riconosciuti in tutta Italia. Dopo i primi due round (da 150mila euro e da 400mila euro), Winelivery è passata da un valore di 3,6 milioni, dopo la seconda campagna, a 7,2 milioni di euro in soli nove mesi e ha aumentato il fatturato del 600%. Lo scorso 12 novembre ha aperto la terza call pubblica di equity crowdfunding in cui punta a raggiungere 1,2 milioni di euro, denaro che servirà per: investire su brand e tecnologia, conquistare altre città italiane e Monaco di Baviera (nell’autunno 2019) e sviluppare il mercato B2B nell’intenzione di industrializzare il progetto Winelivery Horeca.
MAGha incontrato la fondatrice Andrea Antinori (nessuna parentela con i proprietari della cantina Marchesi Antinori) che ha raccontato com’è nata e si è evoluta la sua piattaforma del vino.
Com’è nata Winelivery?
Per caso durante una cena tra amici. Ci siamo accorti che era finito il vino e in città nessuno offriva un servizio tale da ottemperare a inconvenienti come questi. Un mese dopo, durante un viaggio negli Stati Uniti, ho scoperto che Oltreoceano già esistevano servizi analoghi a quello che avevamo pensato di sviluppare, ad esempio Minibar. Questo ci ha dato la spinta a sviluppare la nostra idea: se c’è una cosa negli Usa è molto probabile che approdi in qualche anno anche in Europa. Quindi ci siamo detti, perché non essere noi a portarlo in Italia?
Qual è stata la vostra strategia di sviluppo?
Il modello iniziale era simile a quello di Just Eat, ossia quello di un marketplace dove l’offerta (vino, birra e altri drink) era basata su quella dei ristoranti ed enoteche partner, ma abbiamo presto capito che tale modello aveva dei problemi di fondo: bassa varietà di offerta, prezzi elevati e difficoltà nel mantenere degli alti standard di servizio durante la consegna. Abbiamo dunque capito che la chiave era internalizzare completamente la catena del valore.
Come vi siete evoluti?
Abbiamo iniziato da Milano a cui è seguito Bologna, Torino e Bergamo. La più recente apertura è stata Firenze, grazie all’accordo con Signorvino. Nel capoluogo toscano, a differenza di altre città in cui siamo presenti, il cliente può scegliere fra le etichette selezionate dagli specialisti della catena di enoteche di Calzedonia Spa, provenienti sia da cantine famose sia da piccoli produttori, quasi introvabili. Il modello di integrazione prevede poi che l’ordine venga effettuato sul sito o sull’App di Winelivery e la bottiglia venga consegnata in mezz’ora alla giusta temperatura di servizio.
Non solo Signorvino, negli anni avete stretto partnership importanti…
Si, stiamo collaborando con colossi del beverage come Campari e Sanpellegrino.
Con questo boom di richieste potete competere con i principali e-commerce italiani (Tannico, Vino 75, Wineowine…). Che cosa vi contraddistingue?
Quello di Winelivery è un servizio che si sovrappone parzialmente a quello degli e-commerce tradizionali ma punta su…
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