Web Tax, Trump minaccia dazi sul made in Italy

L’annuncio da parte degli Stati Uniti dell’apertura di nuove indagini sulla Web Tax, adottata o all’esame di partner commerciali come l’Italia e l’Unione Europea,potrebbe comportare l’imposizione di nuovi dazi.

Una scure che si andrebbe ad abbattere sull’export italiano in Usa, già in sofferenza, con un calo del 43,4% ad aprile, causa Covid-19.

Gli Stati Uniti sono il principale mercato di sbocco dei prodotti agroalimentari made in Italy fuori dall’Ue e il terzo a livello generale dopo Germania e Francia.

Le difficoltà economiche sembrano far riemergere tentazioni protezionistiche da parte del presidente degli Stati Uniti. Donald Trump già in difficoltà per le proteste in atto in tutto il Paese per la morte dell’afroamericano George Floyd, il 25 maggio scorso.

“La minaccia – sottolinea la Coldiretti – riguarda direttamente l’Italia e l’Unione Europea che nell’ambito del nuovo piano di aiuti da 750 miliardi di euro, il cosiddetto Fondo per la Ripresa o “Next generation Eu”, potrebbe anche includere una nuova tassa sul digitale (web tax)”.

“La nuova guerra commerciale – continua la Coldiretti – rischia di avere effetti devastanti sull’agroalimentare made in Ital. Un settore già penalizzato dall’entrata in vigore dei dazi il 18 ottobre dello scorso anno”. L’applicazione di tariffe aggiuntive del 25% ha riguardato circa mezzo miliardo di euro di prodotti nazionali. Tra le eccellenze colpite ci sono: Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Gorgonzola, Provolone, Asiago, Fontina. Ma anche salami, mortadelle, crostacei, molluschi agrumi, succhi e liquori come amari e limoncello.

“Occorre impiegare tutte le energie diplomatiche per superare inutili conflitti che rischiano di compromettere la ripresa dell’economia mondiale”, denuncia il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.

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