Ristorazione: record di consumi e di chiusure

Sono 85 i miliardi di euro spesi dagli italiani per mangiare fuori casa ma il saldo negativo tra le attività aperte e quelle cessate nel 2018 è il più alto degli ultimi 10 anni.

Se da un lato il 2018 ha registrato un boom dei consumi degli italiani nei ristoranti, sul piano dello stato di salute delle attività di ristorazione si è registrato un saldo negativo importante, il peggiore degli ultimi dieci anni (-12.444).

Nel 2018 la spesa per pranzi e cene fuori casa ha raggiunto il massimo storico e rappresenta oltre il 35% del totale dei consumi alimentari degli italiani. Il 22,3% della popolazione ha mangiato fuori almeno una volta a settimana, sono in prevalenza giovani sotto i 35 anni (33,8%) che cucinano sempre meno a casa e, quando escono, vanno spesso alla ricerca di nuovi sapori o di esperienze particolari.

Il rovescio della medaglia è che su 13.629 attività aperte ne sono state chiuse quasi il doppio, ben 26.073, secondo l’elaborazione dell’agenzia RistoratoreTop su dati Coldiretti e Movimprese (l’indice della nati-mortalità delle imprese di Unioncamere).

 

“L’incrocio di questi due record fa del 2018 un anno buio per la ristorazione italiana – spiega Lorenzo Ferrari, amministratore di RistoratoreTop – perché indica quanto la spesa per mangiare fuori casa sia distribuita su un numero sempre minore di locali e quanto molti ristoratori non siano stati in grado di leggere e interpretare i recenti cambiamenti economico-sociali e tecnologici o gli stravolgimenti nelle abitudini alimentari, soprattutto dei più giovani.

Il tema sarà approfondito in occasione del primo Forum Della Ristorazione al Palacongressi di Rimini, in programma il prossimo 12 marzo. Qui imprenditori, associazioni, operatori ed esperti si confronteranno su: lo status economico del settore, i cambiamenti della società rispetto all’alimentazione, la rivoluzione tecnologica nell’era del delivery e dei big data relativi ai clienti e infine i trend presenti e futuri.

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