Poke House, chiuso round di finanziamento di oltre 5 milioni

Grazie alla nuova iniezione di capitale Poke House cresce e guarda all’Europa. Mip acquisisce una quota del 25% del format.

Poke House ha chiuso un round di finanziamento, di oltre 5 milioni di euro, guidato dal fondo di venture capital Milano Investment Partners.

Il brand ha all’attivo otto insegne e nei prossimi dieci giorni sono previste tre nuove aperture. Il format impiega, inoltre, un team di oltre cento persone e registra un fatturato di circa un milione di euro al mese.

La catena di ristorazione ha intenzione di andare all’estero e approcciare nuove food destination, come shopping mall e travel retail, e tendenze del settore, come dark kitchen e virtual brand.

“Poke House non è un ristorante nel senso più tradizionale del termine ma una vera e propria food company. Siamo un modello ibrido, tra retail e digitale” – commenta Matteo Pichi (nella foto), co-founder e CEO di Poke House.

“L’impennata di ordini del food delivery ci dà speranze e forza per progettare il nostro futuro” – commenta Vittoria Zanetti (nella foto), co-founder di Poke House.

“Abbiamo individuato le caratteristiche che cerchiamo nelle società sulle quali investire: obiettivi strategici di evoluzione sui mercati internazionali con un brand molto forte che ha superato la fase early stage. Un team giovane, forte e molto ambizioso che merita supporto e accompagnamento nel processo di espansione globale. Il COVID-19 non ci ha spaventato perché ha dimostrato la resilienza del team di Poke House”- commenta Paolo Gualdani, partner di MIP che ha effettuato i più importanti investimenti nel settore del food retail come Miscusi e Princi-Starbucks.

“I proventi del round verranno utilizzati per rinforzare il nostro team attraverso l’ingresso di profili esperti già individuati. Sono tutte figure con cui condividiamo l’amore per il food e l’ospitalità, oltre che per sviluppare soluzioni tecnologiche” – conclude Matteo Pichi.

 

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