L’export agroalimentare made in Italy chiude il 2018 in crescita
Tra i mercati più significativi per il food & beverage italiano ci sono Usa, Nord Africa e Medio Oriente. Crescono le esportazioni verso Romania, Grecia, Australia e, a tassi più moderati, anche in Polonia, Svizzera e Belgio.
Secondo i dati Istat ed Exportpedia elaborati per Tuttofood da StudiaBo le esportazioni di food & beverage italiane hanno chiuso il 2018 con un +4% confermando il ritmo di crescita costante che ha caratterizzato lo scorso anno. L’export agroalimentare è staro trainato dall’esportazione di vino (+9% rispetto al 2017) e bevande in generale (+6,5%). Ottime le performance anche di formaggi (approfondisci la notizia su foodcommunity.it) e prodotti lattiero caseari (+5,7%) a cui segue un incremento, sebbene più contenuto, per dolciumi, condimenti, pasta e prodotti da forno.
Nel quarto trimestre 2018 il mercato statunitense è quello che più si è distinto importando un +11,8% di prodotti agroalimentari italiani, rispetto al corrispondente trimestre 2017, per un controvalore di +129 milioni di euro, e un totale di 4,4 miliardi di euro.
Sono cresciute anche le esportazioni di vino e bevande italiane soprattutto nel Regno Unito, con un record del +27% e un consuntivo 2018 di 529,3 milioni di euro, contro l’incremento in Usa del 10,5% e un consuntivo annuo di oltre un miliardo.
Per quanto riguarda formaggio e derivati è il Canada il paese che ha registrato le migliori performance, anche grazie ai nuovi accordi, con un +60,8% tendenziale e un consuntivo 2018 di circa 66 milioni di euro, di oltre 14 milioni superiore al 2017. Buone le esportazioni anche in Spagna (+12,2%), Austria (+11,4%), Polonia (+13,9%), Giappone (+14,9%) e Australia (+20%) e più moderato in Germania, Francia, Olanda, Belgio, Svizzera e Svezia.
Pasta, biscotti e prodotti da forno, si sono distinti in Usa, Canada, Israele, Arabia Saudita e Australia; dolciumi, condimenti e piatti pronti invece negli Stati Uniti, Russia, Romania, Svezia, Olanda, Belgio e Giappone. Buono l’export per cereali e ortaggi verso Francia, Olanda, Belgio, Svizzera, Spagna, Croazia, Emirati Arabi e altri mercati del Nord Africa e Medio Oriente.