Jefta: l’Italia è il primo esportatore di formaggi in Giappone
Assolatte: “Nel 2018 le imprese italiane hanno inviato in Giappone oltre 10mila tonnellate di formaggi, il 9% in più rispetto all’anno precedente. In valore l’export sfiora i 68 milioni di euro”.
Con l’entrata in vigore dell’accordo Ue-Giappone Jefta, l’1 febbraio 2019, aumenta la quota di formaggi freschi che raggiungerà il Paese nipponico. L’Italia rappresenta il primo fornitore europeo di prodotti caseari in Giappone e il quinto al mondo. Guida – con il gorgonzola – la classifica degli erborinati, di cui detiene il 52% del mercato nipponico.
Sono ben 10 (delle 44 in totale) le Indicazioni Geografiche italiane che vengono tutelate grazie all’intesa: Asiago, Fontina, Gorgonzola, Grana Padano, Mozzarella di Bufala Campana, Parmigiano Reggiano, Pecorino Romano, Pecorino Toscano, Provolone Valpadana, Taleggio.
Nel 2018, precisa Assolatte, le imprese italiane hanno esportato in Giappone oltre 10mila tonnellate di formaggi, il 9% in più rispetto al 2017. In valore l’export sfiora i 68 milioni di euro. L’accordo appena firmato prevede un progressivo abbattimento delle barriere tariffarie per i formaggi duri – oggi assoggettati a un dazio che sfiora il 30% del loro valore – e un aumento dei contingenti per l’importazione di erborinati, freschi, fusi e molli.
“Il Jefta ci mette nelle condizioni di migliorare la nostra presenza su un mercato già adesso molto importante per le esportazioni casearie italiane, visto che il Giappone è la nostra terza destinazione extra-Ue – afferma Giuseppe Ambrosi, presidente di Assolatte -. La liberalizzazione tariffaria per i prodotti caseari e la tutela delle nostre Indicazioni Geografiche previsti dall’accordo contribuiranno ad aumentare le esportazioni di formaggi italiani in Giappone, che è il primo acquirente di formaggi al mondo”.