Deloitte: al Seeds&Chips le startup di FoodTech Accelerator

Il programma di accelerazione nato per reinventare i settori del food, agrifood e retail si è concluso il 7 maggio al Seeds&Chips Global Food Innovation Summit con un demo day. Sette le startup internazionali finaliste.

Cresce il numero delle startup nel settore agroalimentare. Secondo la piattaforma di venture capital AgFunder, nel 2018 sono stati investiti circa 17 miliardi di dollari in nuove imprese innovative. Non serve andare all’estero, anche in Italia infatti si può lanciare una startup e il punto di partenza delle imprese dell’AgTech e FoodTech sono spesso i programmi di accelerazione. Tra questi c’è FoodTech Accelerator, coordinato da Deloitte Officine Innovazione, in partnership con Amadori, Cereal Docks e Finiper e player dell’ecosistema dell’innovazione come Innogest, Digital Magics, Italian Angels for Growth, Seeds&Chips e Federalimentare Giovani.

Il programma di accelerazione di Deloitte, alla sua prima edizione, è stato avviato per far diventare Milano l’hub internazionale dell’innovazione nei settori food e retail, che da sempre fanno del made in Italy un marchio riconosciuto in tutto il mondo.

Dopo un anno di attività e 15 settimane di accelerazione, il 7 maggio, le startup hanno presentato i propri progetti davanti a una platea di investitori ed esperti del mondo FoodTech, al Seeds&Chips Global Food Innovation Summit.

Dal suo avvio si sono iscritte a FoodTech Accelerator ben 300 startup, con candidature provenienti da tutti e cinque i continenti e 41 Paesi: l’Europa è il continente in pole position con il 71%, seguono Africa e Asia – rispettivamente al 13% e al 10% – mentre il 5% delle candidature proviene dall’America e l’1% dall’Oceania.

Tutti i maggiori trend del FoodTech Accelerator sono rappresentati: in primis l’healthy lifestyle, agritech e qualità e tracciabilità, particolarmente sentite sia nel vecchio continente che nei paesi emergenti. A seguire l’economia circolare, le modalità innovative di delivery, i nuovi ingredienti quali nuove proteine di origine vegetale, superfood e coltivazioni in vitro, e nuove soluzioni omnicanale che permettono di migliorare la customer experience.

Dopo quattro mesi di selezione sono arrivate in finale solo sette startup internazionali, svelate lo scorso 22 gennaio, che hanno potuto accedere alle quindici settimane previste per stimolare collaborazioni con le aziende e sviluppare nuovi business. Luogo fisico del programma di accelerazione è stato il nuovoFoodTech Hub”, uno spazio ideato e creato per le nuove imprese all’interno del Centro Commerciale “Piazza Portello” di Milano e messo a disposizione da Finiper.

Per arrivare a questo traguardo, le sette realtà hanno avuto accesso a un investimento iniziale in equity di 150mila euro complessivi e un supporto in termini di servizi e di consulenza pari a un controvalore di 350mila euro.

Tra le imprese italiane figurano: FeatFood, che produce e consegna di pasti pronti salutari e bilanciati, destinati ad un pubblico fitness; FedoOh che si concentra su cibi pronti human grade per cani, utilizzando materie prime di qualità e bilanciando ingredienti; ReOlì che realizza una crema a base di olio extravergine d’oliva, sostituto di burro o margarina. Le altre invece sono: le israeliane Inspecto, che ha realizzato un sistema per l’analisi della contaminazione nella materia prima vegetale da parte di eventuali sostanze nocive e Wasteless, che offre una soluzione di dynamic pricing per i supermercati, basata sulla data di scadenza dei prodotti grazie al monitoraggio real-time della merce venduta; le statunitensi Planetarians, che ricava una farina ricca di proteine e poco costosa da semi di girasole già utilizzati per la produzione, e Rise, che invece produce una farina organica per i dolci riciclando le rimanenze di orzo dei birrifici

Sono stati realizzati otto poc (proof of concept) e quattro business case, quest’ultime presentate durante il summit.

Il progetto pilota di Wastless è iniziato il 29 marzo ed è stato sviluppato, in esclusiva con Amadori, con 27 referenze (20 Amadori + 7 Patto Qualità Iper), inserite in scaffale dedicato; ha integrato inoltre i sistemi IT di Finiper per ottimizzare il prezzo e la gestione degli sconti, i processi di acquisto, i processi di sell-in e sell-out.

Per quanto riguarda Featfood il progetto pilota è partito il 9 aprile con l’introduzione di una nuova category presso Iper Portello a Milano e lo sviluppo di tre nuove  linee di prodotto per creare una gamma completa «fitness food» per un totale di 14 codici sviluppati. Palestre: La startup ha cercato di penetrare nel canale delle palestre con una linea di prodotto ad alto contenuto proteico composta da otto referenze. É in fase di sviluppo il piano d’ingresso nel segmento dei negozi di integratori alimentari per il fitness.

Planetarians, oltre ai due test prodotto nelle cucine di Amadori sta lavorando con l’azienda a un accordo di vendita in esclusiva per il settore avicolo di farina Planetarians. La startup ha inoltre prodotto tre tonnellate di farina (nera) nell’impianto di un partner di Cereal Docks, azienda che l’ha messa in contatto con otto clienti del segmento bakery, snacks, pizza e pasta.

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