È possibile realizzare bagni senza distinzione tra generi in bar e ristoranti?

*di alessandro klun

È possibile realizzare bagni senza distinzione tra generi in bar e ristoranti? La normativa vigente nel nostro ordinamento prevede che, esclusi i locali dove non è previsto il servizio al tavolo, come nel caso del solo asporto, le attività aperte al pubblico di somministrazione di alimenti e bevande con almeno 80 posti a sedere devono avere due bagni distinti per sesso, uno dei quali può essere adibito a bagno per disabili.

Pertanto, bar, ristoranti, pizzerie e tutti gli esercizi che prevedono la consumazione in loco e in funzione dei numeri di posti al tavolo, viene definito il numero necessario di bagni, per uomo, donna e disabili.

In particolare, fino a 30 posti tavola è prevista come obbligatoria n. 1 toilette; fino a 50 posti tavola: n. 1 toilette per donne ed 1 toilette per uomini; fino a 100 posti tavola: n. 2 toilette per donne e 2 toilette per uomini; fino 150 posti tavola: n. 3 toilette per donne e 3 toilette per uomini.

Per ulteriore capacità, va aggiunto un servizio igienico ogni 50 ulteriori posti.

In tali casi i bagni devono essere sempre due e distinti per sesso, più il bagno per i disabili che può essere integrato già a un bagno esistente (solitamente quello delle donne) i cui requisiti di carattere tecnico vengono fissati dalla normativa che stabilisce l’eliminazione delle barriere architettoniche nelle strutture private aperte al pubblico (e quindi anche i ristoranti e i bar) è la legge 104/92 il cui articolo 24 rimanda al DL 236/89.

Occorre tuttavia osservare, come accade ad esempio nei centri storici, che vi è la possibilità di deroghe alla menzionata normativa sulla base dei Regolamenti edilizi di ciascun Comune sulle quali si esprimerà l’AUSL  competente. 

*a cena con diritto

Letizia Ceriani

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