Dazi Usa sul vino: il calo dell’export francese potrebbe replicarsi in Italia
Nuovo giro di giostra per i dazi Usa sulle importazioni europee, previsti per metà agosto. Fino ad oggi i vini italiani sono stati risparmiati, al contrario dei vini fermi francesi che hanno subito un calo nelle esportazioni del 24%. Il prezzo medio all’export delle bottiglie d’oltralpe negli Usa è calato del 36%.
A partire dal prossimo 12 agosto l’amministrazione statunitensem nell’ambito del “contenzioso Boeing-Airbus”, dovrebbe indicare in nuovi dazi che andranno a colpire l’Europa.
In Italia, finora, sono stai colpiti principalmente i formaggi e gli spirits, risparmiando i vini. Il rischio di un loro coinvolgimento è, però, sempre più forte.
Per capire gli impatti negativi di un inasprimento nei dazi è utile analizzare quello che è successo nelle esportazioni di vini fermi francesi sul mercato americano. Considerando l’export di tali vini nel periodo novembre 2019 – marzo 2020 si evince un calo del 24% a valori e del 14% a volumi. Nello stesso periodo di tempo, le importazioni a volume negli Stati Uniti della stessa categoria di vini sono diminuite per meno del 2%, restando praticamente stazionarie per quanto riguarda l’Italia (-0,4%).
“Un eventuale dazio sulle esportazioni di vini fermi italiani andrebbe a colpire soprattutto quelli di fascia alta, già fortemente penalizzati dalla chiusura dell’horeca in gran parte degli USA, il principale canale di vendita dei nostri fine wines ”, dichiara Denis Pantini, Responsabile Nomisma Wine Monitor.
In effetti, il calo subito dalle esportazioni francesi non ha avuto eguali. Nei vini spagnoli, anch’essi penalizzati dal dazio di ottobre 2019, la riduzione dell’export è stata del 3%.
“Un’ulteriore dimostrazione del fatto che gli eventuali dazi aggiuntivi andrebbero a colpire soprattutto i nostri fine wines la si desume dal crollo nell’export dei vini rossi Dop della Borgogna che nel medesimo periodo di tempo analizzato è stato del 34%. E tali vini presentano un prezzo all’export superiore del 210% a quello medio dell’intera categoria di vini fermi francesi esportati negli USA” ha aggiunto Pantini.
Il danno inferto dai dazi all’export di vini fermi francesi è stato quindi doppiamente rilevante. Se da un lato ha ridotto le quantità esportate, dall’altro ha costretto i produttori transalpini a una rimodulazione verso il basso dei prezzi di vendita. Basti infatti pensare che il prezzo medio all’export dei vini fermi francesi negli Stati Uniti è crollato ai 6 euro al litro di marzo 2020.