Campari cede Château de Sancerre per 20,5 milioni

Campari esce definitivamente dalla produzione di vini fermi, con la cessione della sua ultima azienda dedicata ancora di proprietà: la francese Château de Sancerre, che passa a Maison Ackerman, tra i più importanti produttori della Loira con 66 milioni di euro di fatturato. Il corrispettivo dell’operazione – spiega una nota ufficiale del Gruppo Campari – è pari a 20,5 milioni di euro.

Il business ceduto comprende i vini Sancerre, gli immobili, i vigneti, gli impianti per la vinificazione e la produzione e il magazzino. La cantina Château de Sancerre era entrata a far parte del Gruppo Campari nel contesto dell’acquisizione di Grand Marnier, completata nel giugno 2016.

«Con l’accordo per la vendita della cantina Sancerre, che segue le cessioni delle cantine vinicole in Italia e in Cile completate nell’ultimo anno, il Gruppo Campari esce completamente dal business dei vini fermi, in linea con la strategia volta a razionalizzare le attività non strategiche e aumentare il focus sul core business degli spirit», – spiega il ceo Bob Kunze-Concewitz (nella foto). «Dall’inizio del 2016 abbiamo ceduto attività non strategiche per un valore complessivo di 117 milioni di euro».

Il Gruppo Campari completa così la sua “exit strategy” dal mondo dei vini fermi, iniziata nel 2015 con la cessione della cantina piemontese Enrico Serafino a Krause Holdings per 6,1 milioni di euro, proseguita con la cessione di Tenute Sella & Mosca e Teruzzi & Puthod per 62 milioni di euro alla società Terra Moretti Distribuzione (partecipata da Terra Moretti, Simest e N.U.O. Capital) e ancora con quella dei vini Lapostolle in Cile per 30 milioni di euro.

Campari (proprietaria dei marchi Aperol, Appleton Estate, Campari, SKYY, Wild Turkey e Grand Marnier) rimane quindi nel mondo del vino solo con i suoi sparkling wine, con i marchi Cinzano, Ricadonna e Mondoro.

 

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