Export: boom dei formaggi italiani in Giappone, +21%

L’accordo di libero scambio Epa spinge l’ esportazione di formaggi italiani verso Tokyo. Sale  l’apprezzamento per prodotti a pasta filata, morbida, semidura e dura.

Secondo Assolatte, nel primo semestre 2019 l’export di formaggi italiani in Giappone ha registrato una crescita in volume del 21,3%, rispetto allo stesso periodo del 2018, arrivando a superare i 5,8 milioni di kg.

Immediati, secondo l’Associazione, gli effetti dell’accordo di libero scambio Epa (Economic partnership agreement), entrato in vigore nel febbraio 2019 che ha spinto le esportazioni del +20,2% in soli cinque mesi. Il risultato è che le aziende hanno inviato a Tokyo oltre mille tonnellate di formaggi italiani in più.

La crescita delle esportazioni casearie del Belpaese va di pari passo anche con l’aumento della conoscenza delle produzioni casearie made in Italy. Se storicamente gli apripista in Giappone sono stati i formaggi fusi, invece ora i consumatori iniziano a conoscere e ad apprezzare anche i grandi formaggi italiani a pasta filata, morbida, semidura e dura.

L’Italia rappresenta anche il primo fornitore del Sol Levante per quanto riguarda i formaggi erborinati (davanti a Danimarca e Francia), con una quota del 52,8% del mercato a valore ed è il quinto fornitore assoluto di prodotti caseari (dopo Australia, Nuova Zelanda, Stati Uniti e Paesi Bassi), con il 7% del valore del mercato. E se la parte del leone continua a farla la mozzarella, il formaggio italiano più esportato in Giappone (1,7 milioni di kg) e anche il top performer dell’ultimo anno (+86,4%), Assolatte segnala anche i trend molto positivi di Grana Padano e Parmigiano Reggiano (+12,6%), Gorgonzola (+9,0%) e grattugiati (+7%). Formaggi che vengono sempre più utilizzati anche nei menu degli chef giapponesi grazie alle attività di valorizzazione e informazione avviate da Assolatte e Ita-Agenzia.

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