Accordo di filiera per l’aceto 100% made in Italy

L’intesa triennale sull’aceto rientra nell’azione di responsabilizzazione dal campo allo scaffale promossa da Coldiretti per garantire un percorso di tracciabilità e qualità che riguarda l’ambiente, la salute e il lavoro, con un’equa distribuzione del valore.

 

Al via l’accordo quadro di filiera per l’aceto 100% made in Italy tra Coldiretti, Acetifici Italiani Modena (Gruppo De Nigris), insieme a Filiera Agricola Italiana che prevede la fornitura minima di 10mila ettolitri di vino pugliesi, di cui 7mila bianchi e 3mila rossi per la produzione di aceto italiano.

“L’accordo di valenza triennale rientra nell’azione di responsabilizzazione dal campo allo scaffale promossa da Coldiretti per garantire che dietro tutti gli alimenti in vendita ci sia un percorso di tracciabilità e qualità che riguarda l’ambiente, la salute e il lavoro, con un’equa distribuzione del valore – ha dichiarato il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia (nella foto) –. Il contratto rappresenta anche un prezioso volano di sviluppo per il territorio della Puglia”.

La Cantina Cooperativa Coltivatori Diretti “Bardulia” di Barletta ha chiuso la prima fornitura di vino – riferisce Coldiretti Puglia – di oltre 7 mila ettolitri di vino, con una remunerazione superiore di almeno 4-5 euro al quintale del prezzo medio di vendita nell’anno.

 

“L’intera filiera è tracciata, perché il contratto di filiera è legato a certificazioni di qualità e di distribuzione del valore aggiunto che rappresentano i riferimenti più moderni e di spessore della contrattazione nel settore agroalimentare, con la distribuzione corretta del valore aggiunto ai soci fornitori del vino”, ha concluso Muraglia.

 

“Questa è anche una filiera culturale – dichiara Armando de Nigris, Presidente del gruppo omonimo – l’industria non può fare da sola, deve poter lavorare al fianco delle istituzioni delle associazioni e dei consorzi per dare autorevolezza alla filiera ed educare il consumatore. Troppe volte vediamo prodotti che costano troppo poco per essere originali o con scarse indicazioni sulle etichette delle confezioni che distraggono dal “vero” la distribuzione e minacciano la salute dei consumatori”.

Leave a Reply

SHARE