Il re dei panettoni che ha conquistato la Francia

Da una piccola realtà che produceva pane a un’azienda che oggi fattura 9 milioni di euro l’anno con i panettoni. La tradizione è il loro principale ingrediente, la passione invece il calore che scalda i forni di Loison, “Pasticceri dal 1938” come cita il claim. Da tre generazioni la realtà familiare crea dolci d’autore – lievitati e biscotteria – che oggi esporta in oltre 55 Paesi.

L’azienda di Costabissara, in provincia di Vicenza, deve parte del suo successo al web nel quale, già a metà degli Anni Novanta, ha creduto e investito. Caso più unico che raro sono centinaia gli studenti da tutto il mondo che vi approdano per studiare il “modello-Loison”, dove tradizione e innovazione non sono binari paralleli ma elementi complementari per il suo successo.

Il patron Dario Loison (nella foto), al timone dal 1992, racconta a MAG i primi 80 anni della sua pasticceria di Costabissara, che sforna ogni giorno oltre 5mila prodotti artigianali.

 Qual è la forza di Loison?

Crediamo fortemente in quello che facciamo seguendo le regole delle buone pratiche aziendali, cercando di non trascurare alcun particolare e lavorando con grande precisione e perseveranza. Siamo una piccola impresa artigiana, composta da due unità: Loison Pasticceri, che fa riferimento a me e impiega circa 15 dipendenti, e l’azienda di confezionamento Sonia Design, che fa capo a mia moglie Sonia Pilla (nella foto). Il prodotto Loison è il risultato dell’unione di qualità – degli ingredienti e della lavorazione – e design del packaging.

Numeri piccoli ma importanti…

Produciamo tra i cinque e i 6mila pezzi al giorno, quattro giorni alla settimana, che esportiamo tutto l’anno, non solo durante le ricorrenze. Su un fatturato di circa 9 milioni, il 50% è realizzato all’estero.

Il 2018 è un traguardo importante, l’azienda festeggia 80 anni di attività. Com’è cambiata in questi anni?

Ottant’anni è un anniversario importante, non un traguardo: rappresenta un trampolino che ci aiuta a far spiccare il nostro entusiasmo e la nostra forza, stimolati anche dagli indici aziendali che confermano ogni anno un trend positivo.

 Quali sono i principali mercati?

Senza ombra di dubbio la Francia. Vendiamo bene anche in Germania e Olanda mentre per quanto riguarda il mercato extraeuropeo riscontriamo interesse in Canada, Australia e Asia. Stiamo lavorando bene anche con la Cina, sebbene il mercato presenti tendenzialmente un grande divario sulla distribuzione del potere economico, e ci siamo da poco affacciati a Ghana, Zambiae Montenegro.

Cosa prevedete nei prossimi anni?

Parola d’ordine miglioramento. Vogliamo…

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