Vino: per Rigoloccio nuova brand image dopo il cambio di proprietà
La Cantina maremmana ha presentato, al Westin Palace Hotel di Milano, il “nuovo corso” produttivo aziendale – intrapreso dopo il cambio di proprietà nel 2017 – e la nuova brand image, con la grafica rinnovata del sito internet e delle etichette.
“Vitigni internazionali, Dna maremmano”. È questo il motto dell’azienda vitivinicola Rigoloccio, fondata nel 2002 ai piedi del Monte Calvo e del borgo di Gavorrano, nel cuore delle Colline Metallifere grossetane dove già gli etruschi coltivavano la vite. In anni più recenti l’area è stata interessata da una fiorente attività estrattiva e la stessa azienda prende nome da un’antica miniera, oggi dismessa.
Il nuovo logo tematizza la centralità dei vigneti attraverso un’elegante stilizzazione dei filari richiamando al tempo stesso anche la pirite, il minerale estratto nelle antiche miniere della zona. Il colore rosso rimanda, invece, alle uve a bacca scura che contraddistinguono la produzione del Rigoloccio: Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, ma anche Petit Verdot e Alicante da cui nascono raffinati tagli bordolesi.
La continuità stilistica è garantita dal nuovo sito web www.rigoloccio.it, che si distingue per una grafica minimal e accattivante, giocata sui colori chiave rosso, bianco, nero e oro. La homepage mette al primo posto i vini e le loro caratteristiche, offrendo una panoramica della collezione di etichette del Rigoloccio. Il vero restyling coinvolge il packaging, in particolare delle etichette, con un progetto guidato dall’artista russa Tamara Meskhi.
La tenuta Rigoloccio di estende per 23 ettari tra vigneti, sughere maestose e ulivi secolari, ed è stata affidata a due fuoriclasse del calibro dell’agronomo francese Pierre Marie Guillaume, che si è occupato di impiantare le barbatelle, e dell’enologo Fabrizio Moltard. Al general manager Eros Dal Lago il compito di raccontare la storia e le ultime novità di Rigoloccio che si distingue per: la produzione di uva per pianta non raggiunge gli 800 grammi, e quella per ettaro si aggira sui 60 quintali; la raccolta è rigorosamente a mano; la duplice selezione, dapprima su un tavolo di cernita per la verifica della qualità e poi per l’eliminazione di ogni scarto di vegetazione, garantisce la massima salubrità delle uve; l processo di lavorazione prevede poi che ogni cru fermenti separatamente, e che il blend venga assemblato, solo successivamente, in virtù delle condizioni del vigneto di provenienza e della personalità che si vuole imprimere al vino.
La collezione del Rigoloccio comprende Abundantia, Maremma Toscana DOC, il vino di punta aziendale, il premiatissimo Elegantia, Il Sorvegliante, Il Fonte dell’Anguillaia e la new entry Mistral, Chardonnay vinificato in barrique per il 50%.