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Nonostante il lungo periodo di siccità, sembra che nel 2022 il vino non ne abbia particolarmente risentito, anzi.

Secondo le previsioni vendemmiali dell’Osservatorio Assoenologi, Ismea e Unione italiana vini, presentate oggi al Mipaaf, la siccità e il caldo record di quest’anno non hanno compromesso il vigneto Italia che, all’avvio della campagna vendemmiale, promette uve di qualità dal buono all’ottimo, con una quantità in linea con la media delle ultime annate.

Secondo i dati presentati oggi alla presenza, tra gli altri, del Ministro e del Sottosegretario alle Politiche agricole, Stefano Patuanelli e Gian Marco Centinaio, e della Ministra della Famiglia Elena Bonetti, la produzione 2022 dovrebbe attestarsi intorno ai 50,27 milioni di ettolitri di vino, la stessa quantità dello scorso anno (50,23 milioni di ettolitri di vino il dato Agea 2021) e a +3% rispetto alla media del quinquennio 2017-2021, anche se rimane cruciale l’andamento meteorologico delle prossime settimane.

«La vendemmia in corso ci sta consegnando una qualità delle uve che va da buona a ottima – ha detto Riccardo Cotarella (in foto), presidente di Assoenologi -. Mai come in questa stagione il giudizio quanti-qualitativo è totalmente a macchia di leopardo. Fortunatamente, in agosto, su gran parte del Paese sono arrivate delle piogge ‘intelligenti’ e cioè che non hanno procurato danni. Da qui alla fine di settembre confidiamo in un tempo soleggiato, caldo il giusto, così da andare a produrre vini capaci di imporsi ancora una volta sugli scenari enologici nazionali e internazionali».

Letizia Ceriani

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