In Lombardia stop alla vendita di vino dopo le 18 in gdo

Consorzio Vino Chianti: “Una follia, non risolve nulla e danneggia le imprese”. Il presidente Busi: “Si vuole attaccare e criminalizzare il vino, come fosse la causa degli assembramenti”.

 

Il Consorzio Vino Chianti si scaglia contro il divieto, a partire dalle ore 18, della vendita di vino nei supermercati, nelle enoteche, in tutti gli esercizi commerciali e artigianali lombardi.  Per voce del presidente Giovanni Busi (nella foto), esprime lo sconcerto e la rabbia dei produttori per l’ordinanza che cerca di ridurre i contagi da coronavirus, in questo caso il regolamento numero 620 della Regione Lombardia.

L’amministrazione Fontana ha, infatti, preso una decisione che ha messo in subbuglio tutto il mondo del vino.

“Si vuole attaccare e criminalizzare il vino, come fosse la causa degli assembramenti. La cosa incredibile, e che ci stupiamo non venga colta – commenta Busi – è che ad essere penalizzate sono soprattutto le persone che dopo il lavoro fanno la spesa e magari per cena comprano una bottiglia di vino. Di solito i giovani, a cui crediamo sia rivolta questa misura, hanno più tempo libero: il vino possono comprarlo anche prima delle 18 e poi berlo fuori, per strada. Non è difficile da comprendere, ma di cosa stiamo parlando?”.

La preoccupazione per le ripercussioni di questa misura sono tante.

“Attaccare il settore nel canale della grande distribuzione, l’unico che ha retto e ha garantito nel corso della pandemia la sopravvivenza di molte aziende, significa non comprendere la gravità della crisi che sta mettendo in difficoltà imprese e lavoratori. La Regione Lombardia ci ripensi”, conclude il presidente del Consorzio Vino Chianti.

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