Sostenibilità, Riso Gallo lancia “La carta del riso”
L’azienda fa una scelta di campo ampliando la visione della sostenibilità a persone, ambiente e territorio.
Oggi il comparto agroalimentare non può tralasciare i temi della sostenibilità ambientale e sociale. Una richiesta che arriva dal Pianeta e dai consumatori finali: infatti, il 27% degli Italiani dichiara che nel 2021 acquisterà più prodotti eco-friendly e sostenibili rispetto al periodo pre Covid (fonte: McKinsey&Company). Contemporaneamente, cresce anche l’aspettativa nei confronti di industria e grande distribuzione affinché si prendano carico della cura dell’ambiente. Un’attenzione che, per un’azienda che fa riso, rappresenta anche una questione di coerenza stessa con il prodotto.
Da questa visione nasce il programma di sostenibilità Riso Gallo, “Coltiviamo il Futuro”. Il percorso, iniziato nel 2018, ha beneficiato della partecipazione attiva fin dalle prime fasi dei partners coinvolti, una “collaborazione in campo”.
In questo contesto, Riso Gallo ha presentato la “Carta del Riso”. Si tratta di un patto tra persone e territori, che consiste – in prima istanza – in semplici promemoria per le buone pratiche di tutti i giorni.
Un obiettivo che si può raggiungere solo attraverso un approccio responsabile e consapevole, condiviso tra tutti gli attori della filiera.
La “scelta di campo” a vantaggio del consumatore, per l’ambiente e per le persone, si sviluppa secondo otto direttrici:
Certificazione secondo lo standard internazionale di agricoltura sostenibile FSA di SAI platform;
Messa in atto di azioni volte a preservare la fertilità del suolo;
Scelta di varietà più performanti e identificate insieme a Riso Gallo attraverso specifici studi (ad es: LCA) al fine di ridurre le emissioni di gas serra;
Utilizzo di semente italiana certificata, oltre che “No OGM”;
Divieto di utilizzo di fanghi in risaia;
Divieto di utilizzo di glifosate sulla coltura;
Tracciabilità dalla coltivazione alla distribuzione;
Formazione e aggiornamento continuo circa le pratiche agronomiche e della sicurezza alimentare.
La “Carta del Riso” si focalizza sugli aspetti agronomici, comprendendo tuttavia anche misure che hanno un impatto diretto sulla tutela del territorio, dell’ambiente e delle persone che ci operano.
Riso Gallo infatti si impegna ad aumentare la quota da una prospettiva di “riso sostenibile” a una di “riso che sostiene”.
Particolarmente rilevante, in questo senso, diventa l’ottavo punto della “Carta”, per il quale Riso Gallo si impegna a mettere a disposizione delle aziende agricole strumenti per migliorare la biodiversità, ridurre l’inquinamento delle acque e per la razionalizzazione dei mezzi tecnici attraverso il satellitutilizzo di tecnologie satellitari; il tutto a vantaggio sia dell’ambiente che del benessere delle comunità locali, per un sistema interconnesso, visto come patrimonio ambientale, culturale e umano del nostro Paese.
Un’ulteriore conferma dell’impegno di Riso Gallo è data dalla “Garanzia G.A.L.L.O.” apposta sui prodotti, che si caratterizzano per specifici requisiti di tracciabilità, origine locale e sicurezza. Inoltre, nell’ambito del suo programma di sostenibilità “Coltiviamo il futuro”, Riso Gallo si è impegnata nel monitoraggio costante dei principali indicatori ambientali per migliorarli.
All’interno dei suoi due stabilimenti l’energia elettrica utilizzata per la produzione proviene al 100% da fonti rinnovabili certificate. Dal 2016 al 2020, si evidenzia inoltre una costante riduzione del consumo imballaggi del 15,4% (-5.014 q), pur a fronte di un aumento delle quantità di riso commercializzate.
Dal 2019, è stato infatti intrapreso un progressivo passaggio di tutti gli astucci dei prodotti Riso Gallo a cartoncino certificato FSC.
“La sostenibilità è una scelta strategica per la nostra azienda – dichiara Riccardo Preve, consigliere delegato di Riso Gallo Spa -. La Carta del Riso non fa che concretizzare un ampio percorso intrapreso già da molti anni e che mira a generare valore aggiunto attraverso scelte industriali responsabili e nel pieno rispetto dei territori in cui operiamo”.