PwC, crescono le operazioni M&A nel food

Secondo PwC aumentano, nel 2019, le operazioni M&A del consumer markets, ma si attende un forte impatto COVID-19. Quelle food sono salite a 80, rispetto alle 60 del 2018, di queste, 25 transazioni sono cross-border.

Sono 256 le operazioni annunciate nei consumer markets nel corso del 2019 – con un incremento del 27% sull’anno precedente. Al segmento fashion & luxury, primo per l’aumento del numero di operazioni (+34), seguono il food (+20) e il beverage(+12).

Questi, in sintesi, i dati inclusi nell’ultima edizione dello studio di PwC M&A Trends 2019 e Outlook 2020 per i consumer markets in Italia.

Secondo il report, nel 2019 gli investitori strategici si confermano i più attivi in termini di numero di operazioni (155, pari a circa il 61% del totale) e focalizzati su target di dimensione allineati a quelli dei finanziari. Si prende in considerazione un fatturato medio di 70 milioni di euro per gli istituzionali, 66 milioni di euro per i finanziari. I primi però si sono concentrati sull’agroalimentare (47%) mentre i finanziari sulla moda e la cura della persona.

Aumentano le transazioni domestiche, grazie al crescente interesse degli investitori strategici nazionali, che nel 2019 hanno completato 92 operazioni sul territorio (rispetto alle 60 del 2018). In crescita anche le operazioni con controparti estere (+14), soprattutto outbound (+13).

Le operazioni più rilevanti sono proprio di natura cross-border e includono: New Guards Group/Farfetch, Kellogg’s snack/Ferrero e Auchan Italy/Conad (clicca qui).

Il Nord-Ovest si conferma l’area geografica che ha attratto il maggior numero di transazioni (34%), seguito dal Centro (28%), che registra un significativo aumento (+19 operazioni, di cui +13 in Emilia-Romagna e +6 in Lazio). Tale incremento delle operazioni nell’area centrale è legato soprattutto agli investitori finanziari (+10 sul 2018).

In cima alla classifica per numero di operazioni si trovano Lombardia, con 68 operazioni (vs. 51 nel 2018), Emilia-Romagna, con 39 (vs. 26 nel 2018), Veneto con 32, Toscana con 12 operazioni e Lazio con 14.

 

Il settore consumer è uno dei più negativamente impattati dal Covid-19, con circa il 35% dei consumi italiani a rischio posticipo o perdita. La situazione più critica è attualmente sofferta dai comparti Ristorazione, Hospitality e Turismo.

Nello scenario base elaborato da Cerved i comparti più colpiti del consumer markets saranno fashion, furniture & design ed entertainment & leisure.

 

Le operazioni annunciate nel comparto food nel 2019 sono salite a 80, rispetto alle 60 del 2018. Di queste, 25 transazioni sono cross-border, di cui 15 inbound, a conferma dell’attrattività globale del made in Italy. Si registra una crescita significativa anche nel segmento beverages, che sale a 27 operazioni. Di queste, 16 sono cross-border e 18 sono state concluse da investitori strategici. Dominano i comparti vini e spumanti, caffè e soft drink.

 

“Per il 2020 è ipotizzabile un trend in diminuzione per le operazioni M&A – commenta Emanuela Pettenò (nella foto), partner PwC e transaction services markets deals leader -. L’emergenza COVID-19 ha portato allo sviluppo di nuovi modelli comportamentali da parte dei consumatori, destinate a imporsi anche nel medio termine. Le aziende dovranno saper rispondere in modo veloce, adeguando in modo strutturato la propria offerta, le politiche di marketing e i modelli operativi”.

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