Pasqua 2022. Ristoranti attendono 5,7 milioni di persone ai tavoli

Pasqua 2022 al ristorante, ma i numeri rimangono contenuti. In base alle stime dell’Ufficio Studi di Fipe-Confcommercio, le persone che mangeranno al ristorante nella domenica di Pasqua sono complessivamente 5,7 milioni, il 10% in meno rispetto al 2019.

Nei giorni di Pasqua, circa 10 milioni di turisti, tra italiani e stranieri, dovrebbero muoversi lungo la Penisola, ma gli incassi attesi per i ristoranti sono in calo rispetto ai livelli pre-Covid. Complice certamente la diminuzione dei flussi internazionali, con i turisti stranieri tradizionalmente più propensi sia a mangiare al ristorante che a spendere cifre più importanti, che non supereranno i 3 milioni nel nostro Paese durante il periodo. Ciò nonostante, 9 locali su 10 sono pronti ad aprire i battenti. La forma preferita sarà quella del menù degustazione, al prezzo medio di circa 55 euro, bevande incluse, e il fatturato complessivo atteso è di circa 317 milioni di euro.

«La ripresa, seppur parziale dei flussi turistici internazionali, è un’ottima notizia che fa ben sperare anche per l’estate – sottolinea il vicepresidente di Fipe-Confcommercio, Aldo Cursano -, ma è bene ricordare che i turisti non si contano, ma si pesano. In questa primavera le nostre città d’arte si stanno riempiendo di giovani e di turisti provenienti dai Paesi europei vicini all’Italia. Manca il target alto spendente, in particolare statunitensi, russi e giapponesi. Da qui il calo dei fatturati che stiamo già registrando».

Lodevole la voglia di ripartenza dell’intero settore. «Ancora una volta – aggiunge Cursano – le imprese della ristorazione dimostrano un senso di responsabilità unico e raro. Mentre l’industria alimentare, i fornitori di servizi di trasporto e i gestori di energia e carburante scaricano ogni loro extra costo a valle, con i titolari dei locali costretti ad acquistare prodotti a prezzi anche raddoppiati, questi ultimi continuano a tenere quanto più fermi possibile i listini. Una scelta dettata dallo stretto rapporto che ci lega alla nostra clientela che sappiamo essere in difficoltà economica in questo periodo, ma che vogliamo comunque possa godere della socialità e della professionalità del mondo del fuori casa. Il risultato è i prezzi del menu di Pasqua sono più o meno in linea con quelli di tre anni fa. Ma non si può tirare troppo la corda: occorre un patto di filiera che veda tutti gli operatori impegnati a svolgere la funzione di ammortizzatori sociali per contenere i prezzi al consumo. Questo, in attesa di una vera ripresa per tutti»

FabioAdmin

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