Masi Agricola: ricavi raggiungono i 56 milioni (+23% sul 2021)

Il Consiglio di Amministrazione di Masi Agricola ha approvato i risultati consolidati al 30 settembre 2022.

Analizzando il trend dei ricavi a livello geografico si registra un incremento dell’Italia, che cresce del 23,7%, mentre gli altri Paesi Europei e le Americhe crescono rispettivamente del 10% e del 28,8%. Il resto del Mondo segna invece un incremento del 74,1%, arrivando a pesare il 6,7% sui ricavi complessivi.

Il mix-prodotto, classificato secondo il posizionamento-prezzo retail, nei primi nove mesi del 2022 vede un aumento dei Top Wines, che si attestano al 29,1% rispetto al 26,2% del controperiodo, mentre l’incidenza dei premium wines passa dal 48,5% al 45,7% e la quota dei classic wines resta stabile intorno al 25%.

Alla base della performance delle vendite nei primi nove mesi 2022 si possono intravedere alcune determinanti:

  • la ripresa del business nel canale c.d. horeca, che nel complesso ha ritrovato smalto, pur se con significative oscillazioni infrasettimanali e con i centri metropolitani che sovente stentano a recuperare i livelli pre-Covid;
  • una certa propensione dei mercati, soprattutto quelli oltreoceano, ad anticipare gli ordini di acquisto, sia per fronteggiare le accentuate difficoltà della logistica che per il timore di indisponibilità delle merci;
  • Canevel, marchio di spumanti di Valdobbiadene, ha beneficiato molto non solo della riapertura dell’horeca (suo canale di vendita quasi esclusivo), ma anche delle pregresse attività di progettazione distributiva e di branding in Italia e all’estero;
  • il graduale e sempre più visibile ritorno al funzionamento del Duty Free & Travel Retail, storicamente molto volumetrico per la società. Molto penalizzato dalla sostanziale riduzione dei viaggi durante il periodo di acme della pandemia, il business di questo canale non è ancora a livelli pre-Covid, ma si registra un significativo incremento sul controperiodo.

Come già evidenziato in occasione della pubblicazione dei dati contabili del primo trimestre e del primo semestre 2022, era normale attendersi una progressiva riduzione degli importanti incrementi di ricavi realizzati in quei periodi, sia per il ragionevole mitigarsi della propensione di cui al precedente punto 2), sia per il confronto cronologico nell’ambito del canale horeca, che nel primo trimestre 2021 ha visto la ristorazione assoggettata in diversi Paesi a limitazioni per finalità profilattiche, mentre ha vissuto in seguito momenti di grande attitudine all’esperienzialità e conseguentemente alla spesa da parte della generalità dei consumatori.

I primi nove mesi del 2022 mostrano un Ebitda in crescita da 8.062 migliaia di euro a 11.375 migliaia di euro, con un aumento anche dell’Ebitda Margin (dal 17,7% al 20,3%). Si nota una penalizzazione di oltre 3 punti percentuali a livello di margine industriale lordo, derivante essenzialmente da maggiori costi di prodotto, più che compensata dallo sfruttamento della leva operativa nei costi per servizi e del personale. Va segnalato anche un effetto positivo pari all’1% degli “altri ricavi e proventi” (prevalentemente contributi OCM e contributi-Covid).

Nella foto, il presidente Sandro Boscaini.

Letizia Ceriani

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