La ristorazione in Italia genera 82 miliardi

di letizia ceriani

Il settore della ristorazione continua a rivestire un ruolo centrale nel Belpaese, e anche la seconda parte dell’anno sembra promettere il continuum della crescita. La svolta riguarda anche i centri commerciali, il cui giro d’affari nel 2023 si attesta a 5,6 miliardi di euro. Questo è lo scenario descritto dall’Osservatorio sulla ristorazione nei centri commerciali condotto da Deloitte insieme ad Aigrim, l’associazione delle imprese della grande ristorazione multi-localizzate. Una sicurezza confermata dalle parole di Tommaso Nastasi, senior partner di Deloitte Italia: «Per i prossimi anni si prevede una crescita moderata del volume d’affari dei centri commerciali, ma la ristorazione si conferma essere il principale driver di sviluppo tra le diverse categorie merceologiche, con il fast-food che rileva un’attesa di crescita a doppia cifra superiore rispetto agli altri formati di Food Service».

Nata nel novembre 2013 in seno a Fipe–Confcommercio, Aigrim raggruppa le imprese che effettuano attività di somministrazione di alimenti e bevande nei centri urbani, nei centri commerciali, nelle aree di servizio autostradali, negli aeroporti, nelle stazioni ferroviarie e marittime e in altri siti in concessione; oggi riunisce dodici imprese di ristorazione, impiega circa 50mila dipendenti, e conta oltre 3 miliardi di euro di ricavi. Si aggirano attorno ai 3.000 i punti di ristoro diffusi su tutto il territorio nazionale, e gestiti in forma diretta e in franchising.

MAG ha ricostruito lo scenario insieme a Cristian Biasoni (in foto) che nell’associazione ricopre la carica dipresidente, oltre ad essere amministratore delegato di Chef Express, azienda del Gruppo Cremonini, presente sul territorio nazionale e internazionale con 600 punti vendita.

Qual è il valore della ristorazione in Italia? Come descriverebbe il suo stato di salute?

Il settore della ristorazione è chiamato ad affrontare nuove sfide. È un imperativo scaturito dagli eventi esogeni che hanno caratterizzato l’ultimo triennio e che hanno trasformato lo scenario macroeconomico. La ristorazione, come altri settori, ne ha subito le conseguenze ma ha saputo reagire agli effetti inflattivi, all’aumento dei costi delle materie prime e quindi dei prezzi al consumatore finale, dimostrandosi complessivamente in buona salute. Secondo i dati dell’Osservatorio Aigrim presentato con Deloitte, l’Italia è il secondo mercato della ristorazione in Europa con un valore di oltre 82 miliardi di euro nel 2023. Negli ultimi mesi dell’anno, a differenza di altre categorie merceologiche, la spesa per i consumi alimentari fuori casa ha mostrato un ulteriore miglioramento, confermando la resilienza al contesto esterno, con un trend prospettico atteso in crescita per il prossimo quinquennio (Cagr del +2,1% per il periodo 2023 -2028).

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Letizia Ceriani

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