Food for Change: gli chef in campo con contro il cambiamento climatico

Relais & Châteaux e Slow Food di nuovo insieme per Food for Change.  Va in scena il festival in oltre 200 dimore nel mondo, dove gli chef serviranno menù climate friendly, con ingredienti stagionali
Sono oltre 200 gli chef di fama internazionale che aderiranno, dal 3 al 6 ottobre, alla campagna di Food for Change per la sensibilizzazione sull’impatto ambientale della produzione industriale di cibo. I professionisti hanno accettato in prima persona la sfida di servire nei ristoranti menu buoni, puliti e giusti proteggendo la biodiversità a tavola.
Consapevoli della responsabilità che deriva dal loro ruolo di influencer, aderendo a Food for Change e promuovendo campagne di informazione rivolte ai clienti dei loro ristoranti, gli chef Relais & Châteaux prendono parte attiva nella lotta per il cambiamento.

Si stima che il sistema globale di produzione e distribuzione del cibo sia responsabile del 30% delle emissioni globali di gas che causano effetto serra. Inoltre le pratiche intensive di allevamento, pesca e coltura impoveriscono i terreni e i mari, mettono a rischio la riproduzione di molte specie e alterano la biodiversità locale.

 

Come sottolinea il presidente e fondatore di Slow Food Carlo Petrini infatti: “La crisi climatica è un dato di fatto e ciò che mettiamo nel piatto ha un impatto fortissimo sull’ambiente, maggiore di quello delle macchine che guidiamo. Siamo onorati di avere al nostro fianco Relais & Châteaux, la più ampia e prestigiosa rete internazionale di chef: con la loro autorevolezza danno ulteriore forza al nostro messaggio e il loro impegno in prima linea può realmente aiutarci ad innescare un cambiamento oggi più che mai necessario.”

 

Come ricorda il Presidente Internazionale Philippe Gombert: “Relais & Châteaux non è solo un’associazione di ristoranti e hotel, è un movimento e come tale si impegna in prima linea nella difesa della biodiversità e dell’ambiente. Oggi il cibo è al centro di un ampio dibattito politico, economico e sociale: l’importanza della cucina nelle nostre dimore ci impone di parteciparvi attivamente e di fare scelte responsabili, per la società ma anche per la salute e il benessere dei nostri ospiti. Schierandoci al fianco di organizzazioni come Slow Food onoriamo questo impegno e aiutiamo gli associati ad affrontare queste tematiche con coscienza ed efficacia.”

 

“Noi cuochi giochiamo un ruolo importantissimo nella partita dell’alimentazione sostenibile, abbiamo una grande responsabilità. Con il nostro lavoro possiamo ispirare i clienti ad adottare delle best practice anche a casa: scegliere prodotti locali e di stagione, ridurre gli sprechi, limitare il consumo di carne.” – continua Olivier Roellinger, Vicepresidente Internazionale di Relais & Châteaux.

 

Dal 3 al 6 ottobre tutti i ristoranti che aderiscono a Food for Change proporranno ai clienti un menu stagionale e sostenibile elaborato in collaborazione con Slow Food. Ciascun percorso di degustazione rispetterà rigorosamente una serie di linee guida che riguardano la qualità e l’origine degli ingredienti portati in tavola, privilegiando esclusivamente ingredienti stagionali e del territorio, possibilmente biologici e approvvigionati entro un raggio di 50 km, prodotti dei Presìdi Slow Food e dell’Arca del Gusto e pescato etico e sostenibile. Nelle carte dei ristoranti troveranno spazio piatti o interi menu vegetariani, mentre sarà limitato l’uso di carne, con una predilezione per quella ovina o bianca proveniente da allevamenti a terra e all’aperto. Saranno inoltre incoraggiate le pratiche di cucina zero waste come il recupero di elementi normalmente considerati di scarto e gli accompagnamenti con vini naturali, organici o biodinamici.

 

Il calendario degli eventi (consultabile su events.relaischateaux.com/it) è in costante aggiornamento e sono già venti gli chef italiani che, da Nord a Sud, hanno aderito all’iniziativa e valorizzeranno con la loro creatività prodotti semplici e spesso poco considerati nelle cucine gourmet o addirittura a rischio di scomparire come i Presìdi Slow Food, ad esempio le sardine essiccate del Lago d’Iseo, il sedano nero di Trevi, la mandorla di Noto e la papaccella napoletana, e i prodotti dell’Arca del Gusto, come l’aglione della Chiana, la patata rossa di Cetica, diverse varietà di miele:

 

Emanuele Scarello – Agli Amici dal 1887, Udine (2 stelle Michelin)

Alessandro Negrini e Fabio Pisani – Il luogo di Aimo e Nadia, Milano (2 stelle Michelin)

Fabio Abbattista – L’Albereta, Erbusco BS

Gian Piero Vivalda – Antica Corona Reale, Cervere CN (2 stelle Michelin)

Gaetano Trovato – Arnolfo Ristorante, Colle di Val d’Elsa SI (2 stelle Michelin)

Davide Pizzo – Borgo dei Conti Resort, Perugia

Juan Camilo Quintero – Hotel Borgo San Felice, Castelnuovo Berardenga SI (1 stella Michelin)

Pierludovico De Vivo – Capofaro Locanda & Malvasia, Salina ME

Tommaso Roberto – Castello di Guarene, Guarene CN

Domenico Mozzillo – Château Monfort, Milano

Luca Landi – Hotel Palza e de Russie, Viareggio LU (1 stella Michelin)

Ettore Moliteo – Hotel Raphaël, Roma

Giuseppe di Iorio – Palazzo Manfredi, Roma (1 stella Michelin)

Andrea Campani – Il Borro, Loro Ciuffenna AR

Loris Indri – Hôtel Londra Palace, Venezia

Valentino Palmisano – Palazzo Seneca, Norcia PG (1 stella Michelin)

Silvia Regi Baracchi – Relais Il Falconiere & Spa, Cortona AR (1 stella Michelin)

Francesco Sposito – Taverna Estia, Brusciano NA (2 stelle Michelin)

Enzo David – Terme Manzi Hotel & Spa, Casamicciola Terme NA (1 stella Michelin)

Heinrich Schneider – Terra The  Magic Place, Sarentino BZ (2 stelle Michelin)

 

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