Dpcm, le nuove regole per ristoranti e bar

 

Il Dpcm del 12 ottobre, le cui misure anti coronavirus saranno valide per 30 giorni, ha definito : dall’orario di chiusura per i locali anticipato al tetto massimo di partecipanti per ogni tipo di evento.

I temuti  limiti di orario e di somministrazione di cibi e bevande per i locali pubblici sono stati fissati e sono meno rigidi di quanto si temesse. L’apertura di bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie è consentita fino a mezzanotte, con servizio al tavolo, e fino alle 21, in assenza di servizio. Si potrà mangiare sia all’interno che all’esterno dei locali purché seduti. Restano comunque aperti gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande negli ospedali e negli aeroporti.

Continuano a essere garatnite le attività di mense e catering continuativo.

Non si fa menzione, invece, del numero massimo di commensali a un singolo tavolo stabilito invece dall’ordinanza della Regione Campania in sei persone. Alcune Regioni potranno, in effetti, inasprire le norme  in accordo con il Governo.

Take away

È consentita la ristorazione con consegna a domicilio e asporto, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie, sia per l’attività di confezionamento che di trasporto. Rimane, inoltre, l’obbligo di rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro ai tavoli snack o ai banconi, ma per analogia lo stop alle consegne dovrebbe essere alle 24.

 

Le feste private

Nessun divieto, invece, per cene tra amici entro le quattro mura ma solo una raccomandazione: meglio evitare di ricevere più di sei persone non conviventi. Il consiglio, inoltre, è quello di tenere la mascherina rispettando la distanza interpersonale. Sono invece vietate le feste in tutti i luoghi al chiuso e all’aperto e le discoteche rimangono chiuse. Le candeline si potranno virtualmente spegnere solo seduti al tavolo, in ristorante o in pizzeria, rispettando le regole del distanziamento.

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