La digitalizzazione delle cantine passa anche dai social, in testa Instagram
Più Instagram, wine experience e contenuti su sostenibilità e vitigni autoctoni ma solo una cantina su quattro vende il vino attraverso un suo negozio online. Tra le opportunità da sviluppare: podcast e siti-shop diretti.
L’emergenza sanitaria ha accelerato il processo di digitalizzazione delle cantine italiane anche se, da un’indagine di Omnicom PR Group Italia, emerge che solo una realtà su quattro ha un e-commerce di proprietà. Alcune di quelle senza sito aziendale, ovvero 8 su 19, preferiscono indicare sui propri canali enoteche dotate di wine shop online nei quali è possibile trovare i prodotti.
La società di consulenza strategica in comunicazione ha analizzato la presenza e le attività online delle prime 25 aziende vitivinicole italiane, così come censite dal rapporto 2020 di Mediobanca.
I canali social
Parlando di social, il più usato nel vitivinicolo è Instagram: sono ben 16 su 25 le aziende ad avere un account ufficiale con un incremento aggregato dei follower del 51% rispetto al 2019. L’escalation è favorita anche dal ruolo degli influencer nel racconto delle esperienze, si legge nel rapporto di Omnicom PR Group Italia.
In seconda posizione c’è Facebook, che registra invece una crescita del 1,2% per quanto riguarda i followers dei marchi analizzati. La frequenza di aggiornamento settimanale rimane, invece, invariata rispetto al 2019. Meno successo hanno YouTube, presidiato da 11 aziende, e Twitter solo da 9. Wikipedia invece, molto utile anche in ottica Serp, è presidiata solo da tre cantine e quindi con margini di sviluppo davanti a sé.
Comunicazione
Le aziende, in questi mesi, hanno cambiato anche il rapporto con il cliente sotto il profilo dei contenuti promossi.
“Quattordici aziende su 25 – spiega Omnicom PR – hanno comunicato le iniziative promosse in risposta all’emergenza Covid-19. Si è trattato di degustazioni online con sommelier e mixologist, aperitivi in streaming con influencer, storie legate alla quarantena. Importante il focus sulla solidarietà verso dipendenti e comunità locali anche attraverso raccolte fondi e donazioni. In crescita anche i contenuti legati alla responsabilità sociale d’impresa con 10 aziende su 25 (erano 7 su 25 nel 2019). Si parla principalmente di iniziative legate all’arte e alla cultura”.