Cresce l’export di vino che ha registrato +5,2%

Boom nel Regno Unito con un +10% e incremento in valore del 6% in Germania e del 3,2% negli Usa, che si confermano il primo cliente. Preoccupano gli effetti della Brexit e dei dazi di Trump.

É iniziata , il 7 agosto, la vendemmia nel Belpaese che festeggia inoltre il record storico dell’export di vino con un aumento del 5,2% rispetto allo scorso anno, quando si era registrato su base annuale 6,2 miliardi di euro. Questo in sintesi è ciò che emerge da una analisi della Coldiretti su dati Istat relativi al primo quadrimestre 2019, presentata in occasione del distacco del primo grappolo di uva.

Positivi sono anche i consumi degli italiani, sempre più consapevoli e attenti alla qualità e all’origine, che sono pari a 37,5 litri pro capite all’anno con una spesa delle famiglie cresciuta del +6,5% in valore nel primo trimestre del 2019 rispetto allo stesso periodo del 2018, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Ismea Nielsen.

“Alta qualità e capacità produttiva – sottolinea la Coldiretti – spingono l’export delle bottiglie italiane, anche se incombe la scure della Brexit con l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea ma anche la guerra commerciale di Trump”.

Sul vino tricolore pesano inoltre i falsi e il vino più taroccato risulta essere il Prosecco.

“Occorre tutelare le esportazioni di vino made in Italy di fronte ai numerosi tentativi di banalizzazione delle produzioni nazionali”, ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “oltre alla perdita economica, a preoccupare è soprattutto il danno di immagine che mette a rischio ulteriori e nuove opportunità di penetrazione dei mercati”.

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