Coca-Cola si beve Lurisia per 88 milioni di euro

Coca‑Cola HBC Italia ha sottoscritto un accordo preliminare per l’acquisizione di Lurisia, controllata congiuntamente dal fondo d’investimento privato IdeA Taste of Italy, gestito da DeA Capital Alternative Funds SGR, dalla famiglia Invernizzi, e da Eataly Distribuzione. La fabbrica piemontese si aggiunge ai quattro stabilimenti di Coca‑Cola HBC Italia.

Coca Cola fa shopping in Italia e mette le mani sul marchio cuneese da sempre sostenuto da Slow Food, Lurisia. Il valore dell’azienda è stato concordato in 88 milioni di euro. Il completamento dell’acquisizione è soggetto ad alcune condizioni ed è atteso per la fine del 2019.

Come parte della operazione, Piero Bagnasco, attuale presidente e amministratore delegato di Lurisia, e Alessandro Invernizzi, rappresentanti di due degli azionisti venditori, rimarranno nel cda al fine di assicurare continuità di business.

La fabbrica piemontese si aggiunge  così ai quattro stabilimenti di Coca‑Cola HBC Italia presenti in Campania, Abruzzo, Basilicata e Veneto, dove ha sede il più grande centro produttivo di Coca‑Cola in Europa. Una realtà globale, ma anche italiana, con piani di investimento nella capacità industriale che nel 2019 ammontano a quasi 45 milioni di euro.

L’acquisizione di Lurisia completa l’attuale portfolio beverage di Coca‑Cola HBC in Italia e supporta la direzione dell’azienda nell’aumentare l’offerta premium della sua gamma e proporre ai consumatori prodotti con una forte tradizione e ben radicate origini italiane, come si legge in una nota.

Non si fa attendere il commento di Slow Food: «Apprendiamo dagli organi di stampa del passaggio di proprietà di Lurisia Spa al gruppo Coca Cola. L’azienda Lurisia ha sostenuto l’attività di Slow Food a partire dal 2007, principalmente in veste di partner dei grandi eventi: Cheese, Slow Fish e Salone del Gusto. Con l’edizione 2019 di Cheese si conclude la collaborazione, che non verrà rinnovata.»

 

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