Busi: “Pronti a una buona vendemmia, ma le aziende sono senza soldi”
Un’annata felice per quanto riguarda le condizioni climatiche fa sperare in una buona vendemmia dal punto di vista qualitativo. In questo momento, per la crisi determinata dal Covid-19 e dal lockdown, le aziende però si trovano senza soldi. Questa, in sintesi, è l’analisi di Giovanni Busi (nella foto), presidente del Consorzio Vino Chianti.
“L’uva c’è, anche se non in abbondanza, è sana, è bella – afferma Busi -. Come Consorzio abbiamo approvato una riduzione della produzione del 20% perché visto il momento economico che stiamo attraversando, con un canale horeca praticamente chiuso che sta ripartendo un po’ a singhiozzo, è chiaro che abbiamo una diminuzione delle vendite, e dunque abbiamo cercato di prevenire gli esuberi di magazzino che porterebbero a una riduzione del prezzo sul mercato. Il prezzo del Chianti è fra i 110 e i 130 euro per ettolitro, e l’obiettivo è di mantenerlo sul mercato”.
La riduzione del 20% della produzione, adottata anche per poter avere una qualità superiore del prodotto, va oltre il -15% indicato dal Ministero per la cosiddetta “vendemmia verde”.
“Però la nostra riduzione è sul potenziale – precisa il presidente del Consorzio Vino Chianti – mentre la proposta del ministero è diversa”. Per accedere al rimborso, infatti, le aziende devono ridurre le rese produttive di almeno il 15% rispetto alla media degli ultimi cinque anni. “Se ci sono aziende agricole che hanno una produzione più bassa del potenziale – dice Busi – dovranno ridurla di un ulteriore 15% rispetto al loro trend normale. Bisognerà vedere se alle aziende conviene o no: aspettiamo di vedere il decreto firmato”.