Boom del cibo pronto al supermercato: +12,3% le vendite
Cresce il business del food to go con primi piatti pronti, snack salati, cereali, sushi e zuppe pronte. Nella gdo il cibo pronto ha generato un giro d’affari di oltre 1,3 miliardi di euro nell’ultimo anno.
Il successo del cibo pronto, veloce e pratico da consumare ovunque, è uno dei fenomeni del momento in Italia. Secondo l’Osservatorio Immagino Nielsen GS1 Italy, che ha dedicato un approfondimento ai prodotti alimentari confezionati ready-to-eat acquistati in supermercati e ipermercati di tutta Italia, nel 2018 le vendite sono aumentate del 12,3% rispetto all’anno precedente.
Sempre più spesso, soprattutto nelle città, rappresentano una “soluzione pasto” comoda, sfiziosa e conveniente in tante situazioni, dalla pausa pranzo lavorativa al consumo in viaggio.
Monitorando i claim presenti sulle confezioni dei prodotti a scaffale l’Osservatorio Immagino ha rilevato che un quarto del valore delle vendite è generato dai prodotti posizionati nel mondo del “free from”, che accomuna il 22,4% dei prodotti a scaffale ed è un segmento che cresce del 13,6%. Tra i claim più diffusi ci sono “senza additivi” e “senza glutammato”, presenti soprattutto sulle confezioni di zuppe pronte e secondi piatti pronti.
Il secondo segmento a valore è quello dei prodotti accompagnati da una dicitura legata al lifestyle, in particolare veg (+14,4% di vendite rispetto al 2017) e halal (+94,4%).
A questo paniere si deve il 22,8% delle vendite del food to go, in aumento del 9,7% rispetto al 2017, e il 22,1% dei prodotti in commercio. Un altro 16,6% di vendite proviene da quel 13,8% di prodotti che richiama l’italianità in etichetta e che ha registrato un aumento annuo del +3,9%. Il claim più diffuso è “prodotto in Italia”, presente soprattutto su primi piatti pronti, primi pronti vegetali e pizza.
Il quarto “universo” per contributo alle vendite è quello dei prodotti rich-in, con una quota del 16,4% e un tasso di espansione del giro d’affari del +9,2% sul 2017. I claim più forti sui prodotti (16,5% dei prodotti a scaffale) sono quelli relativi al contenuto di vitamine, fibre e calcio, e sono tutti cresciuti nel corso del 2018. Meno diffusi sono i claim “integrale” e “Omega 3”.
I prodotti adatti a chi soffre di intolleranze alimentari coprono il 13 % del sell-out e il 14,7% dell’assortimento. E l’anno scorso hanno messo a segno un brillante +12,2% annuo come sell-out. Il claim trainante è “senza glutine”, particolarmente presente in secondi piatti pronti, snack e frutta secca senza guscio.