Barilla, con 120 milioni di euro, salva Pasta Zara

Barilla ha presentato un’offerta vincolante per il ramo d’azienda di Pasta Zara, relativo allo stabilimento di Muggia (Trieste): il gruppo del Nord Est cederà il suo sito produttivo nell’ambito di un accordo quinquennale con la multinazionale mantenendo gli attuali livelli occupazionali e consentendo il miglior soddisfacimento economico dei creditori. Pasta Zara inoltre condurrà così in porto il concordato davanti al Tribunale di Treviso e potrà rimanere nelle mani della famiglia Bragagnolo.

La stima del valore dello stabilimento di Muggia si aggira intorno ai 120 milioni e il gruppo Riese, con la firma nuovo patto, si impegnerà ad acquistare per almeno cinque anni la fornitura proveniente dallo stabilimento, con una capacità di 120/130mila tonnellate annue, garantendo a Barilla un fatturato. Pasta Zara avrà così la possibilità di salvare i contratti di fornitura in essere del proprio prodotto sul mercato delle private label (al quale è destinato circa l’80% della produzione complessiva).

“Ormai prossimi alla scadenza del termine concesso a Pasta Zara da parte del Tribunale di Treviso per la presentazione del piano concordatario – si legge in una nota ufficiale di Pasta Zara – il cda del gruppo in totale sintonia con il proprio azionista di riferimento, la famiglia Bragagnolo, ha ritenuto l’offerta del gruppo Barilla la migliore soluzione industriale sociale ed economica per i propri dipendenti e creditori. L’accordo con Barilla, di cui l’offerta vincolante rappresenterebbe un elemento imprescindibile nel piano di salvataggio e riorganizzazione del gruppo di Riese Pio X, ha come duplice obiettivo il mantenimento della continuità aziendale e dei livelli occupazionali nei siti produttivi di Riese e Rovato, oltre all’ulteriore rafforzamento della leadership dell’Italia a livello mondiale in uno dei settori che tutt’oggi rappresenta un asse portante della manifattura del Paese e un’eccellenza che caratterizza l’Italia nel mondo”.

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