Confimprese-EY: flessione del 45% per la ristorazione

L’Osservatorio permanente sull’andamento dei consumi nei settori ristorazione, abbigliamento e non food, elaborato da Confimprese-EY, riporta un trend negativo sul totale mercato. Escluso l’online si tratta di una flessione 57% a maggio 2020 e del -46% nei primi cinque mesi del 2020.

La pandemia ha colpito fortemente il commercio, che aveva già un trend in decrescita nei mesi precedenti il lockdown. Nell’analisi dell’Osservatorio Confimprese-EY emerge che già il semestre luglio-dicembre 2019 chiudeva l’anno a – 4,4%, influenzato da un novembre nero (-10%).

Partenza in salita anche per i primi due mesi 2020 con -0,6% a gennaio e -3,4% a febbraio, e definitivo crollo con l’inizio del lockdown (incluso l’online): -78% marzo, -90% aprile, -57% maggio. Analizzando il totale dei primi cinque mesi 2020 sul canale fisico si evidenzia una flessione del -46% sullo stesso periodo del 2019.

La ristorazione ha registrato un -45%. Il campione dei negozi e-commerce ha registrato un incremento del 136% a maggio e 110% complessivamente nei primi cinque mesi dell’anno di cui +171% nel bimestre aprile-maggio.

I trend per aree geografiche mostrano andamenti simili tra loro con il Nord-Ovest in flessione del 47%, Nord-est e Centro del 46%, il Sud del 44%.

La Lombardia è la regione che ha registrato il peggior trend nel mese di Marzo 2020 (-83%) seguita da Toscana (-80,9%), Emilia-Romagna (-80,5%) e Veneto (-80%).

«Dalle prime risultanze post lockdown – spiega Mario Maiocchi, consigliere delegato Confimprese – si evidenziano significativi mutamenti nei modelli di consumo. Mi riferisco in particolare all’accelerata propensione verso i canali digitali, che impone forti riflessioni per affrontare la trasformazione digitale e l’omnicanalità. Da rilevare, inoltre, una rinnovata attenzione allo shopping di prossimità e un’inversione di tendenza a favore dei giorni infrasettimanali rispetto ai fine settimana. Tutti fenomeni in continua evoluzione da osservare attentamente e con conseguente adeguamento delle politiche commerciali».

 

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