Allevamenti da latte in crisi per lo stop della ristorazione

La redditività degli allevamenti da latte italiani è messa a dura prova. Assocarni lancia l’allarme: “Servono misure urgenti di sostegno agli allevatori, fino alla riapertura del canale della ristorazione”.

 

Con la chiusura totale del canale della ristorazione e dei prodotti industriali ad essi dedicati in tutta Europa, le  aziende di macellazione non sono in grado, oggi, di collocare le carni provenienti dalle vacche degli allevamenti da latte. Il monito arriva da Assocarni, che rappresenta l’industria italiana di macellazione.

“Il prezzo degli animali provenienti da questi allevamenti è destinato a scendere e la stessa macellazione è a rischio per assenza di domanda”, afferma Assocarni.

Considerati gli elevati volumi, anche le capacità di stoccaggio del prodotto sono quasi esaurite.

Il settore , inoltre, è in ginocchio a causa della concomitante crisi del latte non più commercializzato nell’horeca.

L’emergenza coronavirus – con la chiusura di bar e il conseguente abbandono del rito del cappuccino e del gelato – mette un freno anche ai consumi nazionali di latte.

“Stimiamo che il 10% della produzione nazionale di latte fresco già adesso fatichi a trovare collocazione sul mercato” sottolinea Giorgio Mercuri, Presidente Alleanza cooperative agroalimentari.

Buone invece le notizie per la carne di vitellone e scottona i cui prezzi sono già in aumento per la domanda sostenuta della gdo a cui tale carne è destinata.

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