Il gelato artigianale vale 15 miliardi di euro

È questa la stima del business intorno al prodotto made in Italy.

Secondo l’Osservatorio di Italian Exhibition Group, organizzatore di Sigep, dal 2015 il settore del gelato artigianale cresce del 4% ogni anno, a ritmo costante.

L’Italia, da sola, raggiunge i due terzi del totale contro un terzo del prodotto industriale. Nel Bel Paese si contano circa 39mila gelaterie, che danno lavoro a 150mila addetti e sviluppano un fatturato di 2,7 miliardi di euro: si tratta del 30% dell’intero mercato europeo. Seguono la Germania, con 9mila gelaterie, la Spagna e, a sorpresa, la Polonia (con 1800 gelaterie).

In Italia, a questo business si aggiunge poi la parte legata alla produzione delle macchine per la lavorazione dei gelati, per il packaging e per la creazione delle vetrine: con 230 milioni di euro di ricavi e il 90% del mercato mondiale. Le 45 imprese di semilavorati per il gelato generano invece 1,4 miliardi di ricavi, di cui 600 milioni per quello artigianale.

Cresce la presenza di gelaterie artigianali anche Oltreoceano, sia negli Stati Uniti che in tutto l’Oriente, in testa Cina, Corea del sud e Indonesia.

Il gelato ha inoltre un forte impatto sulla filiera agroalimentare e ogni anno genera l’acquisto di circa 220mila tonnellate di latte, 64mila di zuccheri, 21mila di frutta fresca oltre ad altre 29mila tonnellate di prodotti, anche Dop e Igp come: il pistacchio di Bronte, la nocciola piemontese e il limone di Sorrento.

“Il gelato artigianale è un fiore all’occhiello del made in Italy, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo e per questo, purtroppo, anche imitato. Nel corso degli anni abbiamo registrato una significativa crescita del consumo di questa eccellenza trainato dall’apertura di nuove gelaterie anche da parte di vere e proprie catene. Ma la gelateria indipendente resta il punto di forza di un settore che conta ormai oltre 39mila attività – ha dichiarato Lino Enrico Stoppani, Presidente di Fipe -. Il nostro obiettivo come Federazione è di continuare a valorizzare una componente importante del fuoricasa italiano per l’impatto positivo che è in grado di generare sia sui consumi che su una lunga filiera fatta di attrezzature, macchine e materie prime”.

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