Vino: Piccini conquista la Cina e apre a Shanghai

Con 64 milioni di euro e una quota export dell’80%, il gruppo Piccini continua il processo d’internazionalizzazione.

Mario Piccini, alla guida di Tenute Piccini, punta a crescere all’estero e, per conquistare sempre più spazio in Cina, apre una filiale a Shanghai.

“Con l’apertura di Piccini China – afferma Mario Piccini – cerchiamo di consolidare le posizioni in un mercato in forte crescita. Oggi gestiamo una rete importante, composta da 25 agenti distributori, e stiamo investendo per farci conoscere come una realtà di riferimento per i vini rossi di denominazione. Vogliamo competere sulla fascia di prezzo medio/alta perché non avrebbe senso, in presenza di dazio, sfidare sulla fascia più bassa i produttori australiani e cileni, che invece non sono sottoposti a questo gravame”.

Come riporta Pambianconews, il gruppo punta a un giro d’affari compreso tra 84 e 88 milioni per una produzione di 20-22 milioni di bottiglie, entro il 2022, e ciò significa che la crescita avverrà soprattutto in termini di valore, attraverso un aumento del prezzo medio e lavorando sempre più sulle riserve.

Oggi il gruppo è composto da quattro realtà in Toscana, una in Basilicata (Regio Cantina) e una in Sicilia (Torre Mora in Etna). E in futuro potrebbe espandersi in altre regioni.

 

Tenute Piccini ha in programma alcuni investimenti, il più consistente riguarda la logistica, con il nuovo centro di distribuzione da 10 milioni di euro che sarà operativo a partire da gennaio. “Installeremo tre linee di imbottigliamento e inizieremo a lavorare sugli stock anziché just in time, ottenendo notevoli progressi a livello di qualità del prodotto”, conclude il presidente.

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