Vino, se Brexit costa 372 milioni all’Italia

Vino italiano a rischio Brexit. Ancora allarmi sull’impatto che l’uscita del Regno Unito dell’Ue potrebbe avere per la filiera vitivinicola del Paese (leggi qui).

Stavolta a tratteggiare uno scenario a tinte fosche è uno studio effettuato dal Ceev (Comité européen des entreprises vins, ovvero l’associazione europea delle industrie del vino) diffuso in Italia dall’Unione italiana vini.

L’impatto di Brexit sulla Pec (Politica agricola Ue) non va sottovalutato. A meno che gli Stati membri non facciano fronte con contributi aggiuntivi ai tagli dovuti alla Brexit, i contributi all’agricoltura (sia sotto forma di aiuti diretti che di contributi allo sviluppo rurale) potrebbero subire un taglio lineare che potrebbe arrivare fino al 30%.

Il Ceev da questo punto di vista è più ottimista e si limita a considerare uno scenario in cui i tagli si limitino al 10%. Con un impatto della riduzione dei contributi al vino del 15%. Si tratterebbe di 372 milioni in meno per il settore negli anni dal 2021 al 2027. Si tratta di risorse che normalmente vengono impiegate per la ristrutturazione dei vigneti, gli investimenti in cantina, le assicurazioni sul raccolto o la promozione del vino sui mercati internazionali.

Inutile dire che nell’agende del prossimo ministro dell’agricoltura, la questione dovrà essere messa in cima alla lista.

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