Vini italiani all’estero per Natale. Il sondaggio di Edoardo Freddi International

Quali sono i vini preferiti all’estero per il brindisi sotto l’albero? Edoardo Freddi International, realtà italiana di export management del settore vinicolo – fondata da Edoardo Freddi (nella foto) -, che seleziona produttori e cantine in Italia per costruire marchi da esportare in tutto il mondo – presenta i dati riguardanti l’apprezzamento dei vini italiani nel mondo durante il periodo natalizio. 

I mercati presi in esame sono: il Regno Unito, dove emerge una predilezione per il Prosecco; il Belgio, in cui impazza il Rosé; gli Stati Uniti, con un boom di vendite per l’Amarone; la Svizzera, che predilige il Morellino di Scansano; la Germania, primo Paese europeo per importazione di vino dall’estero, con il Vermentino in pole position; e il Giappone, dove il Nerello Mascalese dell’Etna risulta essere il preferito.

A uno sguardo d’insieme, le bolle si confermano un grande classico, capace di mettere tutti d’accordo: il Prosecco è il vino per tutte le occasioni e non può mancare su una tavola imbandita a festa. Nel Regno Unito la sua domanda è cresciuta dell’87% nei primi tre mesi del 2022, risultato di un approccio alle bollicine sempre più trasversale e sempre meno legato al brindisi per una ricorrenza. Uno dei più apprezzati è il Lovrè, il classico intramontabile Valdobbiadene Docg Prosecco Superiore, proposto da Serre di Pederiva in versione Extra Dry. Questo vino, che deriva da uve Glera in purezza raccolte a piena maturazione nel mese di settembre e vinificate in bianco, con una tecnica che preserva gli aromi più fini e gradevoli, è l’ideale come aperitivo e può essere servito anche in apertura di pranzi e cene a base di pesce. È ottimo anche a fine pasto, per chiudere in bellezza.

L’amore per il Bel Paese è universale e si manifesta anche in Belgio: l’export di vini italiani vale 149 milioni di euro, con una crescita del 10% nei primi 8 mesi del 2022. In particolare, il rosé sta conquistando i consumatori più giovani, maggiormente attenti alla scoperta di un prodotto che sta cambiando in maniera sostanziale: da rosso mancato a vino che esalta il vitigno con una grande mineralità e freschezza. Il Gemma di Tenuta San Leonardo è uno di questi, un vino rosato versatile, carico di tannino, con una cremosità vanigliata che entra in bocca e fa innamorare al primo sorso.

Dai vini più leggeri si passa a quelli più strutturati, con un corpo importante, ideali per accompagnare secondi come arrosti o brasati. Il re dei rossi, nel cuore della Valpolicella, è sicuramente l’Amarone, una delle etichette italiane più prestigiose all’estero, soprattutto oltreoceano. Il Consorzio Valpolicella è una delle realtà vitivinicole italiane più importanti del settore e gli Stati Uniti si affermano come il principale mercato di esportazione per i vini veronesi, con un dato pari all’11%. Uno dei più amati è quello di Tenute Salvaterra, un Amarone Classico che ha mantenuto inalterata la sua tipicità facendo risaltare “l’essenza del territorio”. In bocca si presenta elegante e potente, giovane ma armonico, con note di ciliegia e ribes nero che si fondono con la complessità del vino. 

La Germania è il primo Paese europeo in termini di importazione mondiale di vino dall’estero, con un picco di crescita avvenuta nei primi 8 mesi del 2022, per un totale di 750 milioni di euro di import. I vini italiani che stanno riscuotendo maggior successo presso i tedeschi sono i rosati fermi e i bianchi delle Isole, con una crescita di volumi del 5% registrata da gennaio. Una delle referenze più apprezzate è il Vermentino di Sardegna, l’iconico bianco dal gusto delicato e dall’aroma fruttato. Il più amato in assoluto è il Vign’angena di Capichera, che significa “vigna d’altri”, originario della DOCG di Gallura, vinificato esclusivamente in vasche di acciaio, dai profumi intensi e minerali. 

Un altro grande vino, che dimostra un apprezzamento crescente per i terroir nostrani, è il Morellino di Scansano, un rosso particolarmente amato in Svizzera che, grazie alla vicinanza geografica e a una serie di fattori, come la diffusione della lingua italiana e le favorevoli condizioni commerciali, è tra i primi Paesi per l’importazione di vino italiano. Le spedizioni verso la Svizzera sono cresciute del +4,8%, con un fatturato che raggiunge i 266,5 milioni di euro. Tra le referenze più apprezzate spicca il Morellino di Scansano Riserva “Purosangue” di Terenzi, un Sangiovese in purezza prodotto nel meraviglioso scenario naturale della campagna della Maremma Toscana, dove le vigne sono coltivate in un contesto ancora selvaggio e incontaminato, dando origine a un vino che si sviluppa con una straordinaria maturità e intensità di frutto.

Infine, mercato storico per il comparto enoico italiano, e in costante crescita, è il Giappone: qui il vino italiano ha registrato nei primi 8 mesi del 2022 un balzo del +27,7%, per un fatturato di 137,5 milioni di euro. Particolarmente amato è il Nerello Mascalese dell’Etna, un prodotto eccezionale tanto che oggi il terroir etneo, con caratteristiche molto diverse da quelle del resto della Sicilia e d’Italia, è riconosciuto a livello mondiale per il profilo organolettico unico dei suoi vini. Tra le etichette che vanno per la maggiore nel Sol Levante si distingue il “Nero di Sei”, un Etna Rosso di Palmento Costanzo, dal carattere vulcanico e dall’apparato minerale, in cui equilibrio e persistenza tracciano i confini di una degustazione appagante al palato e perfetta per i giorni di festa. 

Letizia Ceriani

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