L’azienda, con un fatturato di quasi 3 miliardi, stanzierà la somma di 8mila euro per ciascun dipendente a partire dal mese corrente. L’importo, dilazionato in quattro anni, potrà essere ricevuto in busta paga oppure convertito al piano welfare: dall’assistenza sanitaria a quella sociale, dall’istruzione alla previdenza complementare ai voucher per acquisti e buoni benzina, fino alla ricreazione e allo sport. Tra i benefit anche i tablet per gli studenti, baby-sitting, micronidi, gestione del tempo libero.
“Con questi premi di produttività abbiamo voluto coinvolgere tutte le risorse al raggiungimento degli obiettivi strategici – ha dichiarato Giuliano Allegri, Direttore Risorse Umane del Gruppo Veronesi –. Quella del welfare aziendale costituisce una sfida importante: si tratta di misure che contribuiscono a bilanciare le esigenze lavorative con la vita privata. Per rispondere ai bisogni di un Gruppo costituito da una molteplicità di realtà con differenti esigenze, abbiamo optato per un piano di welfare completo che spazia dall’assistenza sanitaria all’istruzione, dalla previdenza complementare ai servizi per il tempo libero. Il welfare aziendale sta divenendo sempre più il cosiddetto secondo pilastro dello Stato sociale: ogni impresa è chiamata a rispondervi per mettere a fattore comune le risorse pubbliche e quelle private e andare, cosi, incontro alle esigenze della persona”.
“Con questi premi di produttività abbiamo voluto coinvolgere tutte le risorse al raggiungimento degli obiettivi strategici – ha dichiarato Giuliano Allegri, Direttore Risorse Umane del Gruppo Veronesi –. Quella del welfare aziendale costituisce una sfida importante: si tratta di misure che contribuiscono a bilanciare le esigenze lavorative con la vita privata. Per rispondere ai bisogni di un Gruppo costituito da una molteplicità di realtà con differenti esigenze, abbiamo optato per un piano di welfare completo che spazia dall’assistenza sanitaria all’istruzione, dalla previdenza complementare ai servizi per il tempo libero. Il welfare aziendale sta divenendo sempre più il cosiddetto secondo pilastro dello Stato sociale: ogni impresa è chiamata a rispondervi per mettere a fattore comune le risorse pubbliche e quelle private e andare, cosi, incontro alle esigenze della persona”.