Il Verdicchio traina l’export del vino marchigiano
Effetto Verdicchio: secondo i dati regionali sul commercio estero diffusi dall’Istat, i primi nove mesi del 2018 si sono infatti chiusi con una crescita in valore del vigneto Marche nel mondo del 9%, quasi il triplo rispetto alla media nazionale (3,4%) con un controvalore di oltre 41 milioni di euro e una proiezione sui 12 mesi che supera i 56 milioni di euro.
La produzione del Verdicchio dei Castelli di Jesi e di Matelica supera i 20 milioni di bottiglie di cui circa la metà destinate all’estero, in particolare negli Usa, che vale il 22% dell’export, Nord Europa, Germania, Regno Unito e Cina. Il maxi-Consorzio Imt (Istituto marchigiano di tutela vini) rappresenta l’89% dell’imbottigliato dell’intera area di riferimento delle 15 Doc, che conta una superficie vitata di oltre 8mila ettari tra le province di Ancona, Macerata, Pesaro-Urbino e Fermo.
“La nostra azione promozionale, ma soprattutto il lavoro dei produttori in vigna e in cantina, cominciano a dare risultati più che soddisfacenti – ha detto il direttore dell’Istituto marchigiano di tutela vini Alberto Mazzoni -. Il dato è come al solito sottostimato perché parte delle merci prendono destinazioni estere da hub extraregionali, ma è significativo il salto di qualità nei trend di crescita in particolare nell’area di Ancona-Jesi. Detto questo – ha aggiunto Mazzoni – ritengo che i target commerciali siano ancora ben lontani se rapportati alla qualità di prodotto che esprimiamo e che ci viene riconosciuta ormai in tutto il mondo; sarà anche interessante capire come nei prossimi mesi ci giocheremo la partita del prezzo medio in un’annata ricca come quella attuale”.