Spumante, oltre 1,6 miliardi i calici made in Italy alzati

A Natale e Capodanno tengono i consumi di spumante – con 74 milioni di bottiglie italiane – ma si spenderà meno. Flessione del valore (-12%) e del prezzo medio (-10%).

Autoctoni, italiani e per tutte le tasche: l’Italia si conferma protagonista nelle vendite di spumanti nel mondo anche nell’anno del Covid-19. Calano i top di gamma, Champagne in primis, aumentano i prodotti più accessibili. Il risultato, secondo le stime rilasciate dall’Osservatorio del Vino di Uiv e da Ismea, è in linea con lo scorso anno sul fronte dei volumi.

Sono 273 milioni le bottiglie tricolore vendute nel mondo sotto le feste (+1,3% sul 2019) di cui quasi 74 milioni in Italia (-2,3%), per un totale su scala globale di oltre 1,6 miliardi di calici made in Italy alzati. Diverso invece il trend a valore, segnalato complessivamente in contrazione del 9% tra domanda interna ed estera.

La produzione totale di spumanti tricolore nel 2020 si dovrebbe confermare sugli stessi livelli dello scorso anno, a 776 milioni di bottiglie. L’importazione, invece, non arriva a 10 milioni di pezzi (-12,5%).

L’incidenza dell’export a volume supera il 73% e quest’anno ha premiato soprattutto le denominazioni export oriented. Le bottiglie a metodo classico, il cui mercato è più indirizzato all’horeca italiana, hanno, invece, avuto maggiori problemi.

“Le stime sulle vendite in Italia e all’estero in questa particolare congiuntura premiano la maggior versatilità di gamma delle bollicine italiane. Occorre però ricordare come a fronte di una sostanziale tenuta dei volumi, anche i nostri sparkling stiano pagando un caro prezzo sulla partita del valore, all’estero come in Italia. Uiv – ha detto il segretario generale di Unione italiana vini, Paolo Castelletti – – ritiene quindi fondamentale monitorare un fenomeno da una parte ascrivibile al minor potere di acquisto dei consumatori e a un conseguente effetto sostituzione, dall’altra a inaccettabili condotte speculative riscontrate lungo le catene commerciali off e on line”.

Gdo e off-trade compensano le chiusure forzate dell’horeca.

Saranno oltre 77 milioni le bottiglie di bollicine consumate in Italia tra Natale e Capodanno, di queste solo 3,5 milioni parleranno straniero sulle tavole delle feste. Complessivamente a Natale e Capodanno si stapperà un po’ meno (-2,8%) ma soprattutto per effetto del calo degli sparkling d’importazione (-12,5% meno del 5% del totale), con lo spumante italiano a -2,3% (quasi 74 milioni di bottiglie). Va meglio l’export tricolore, in crescita del 2,7% con quasi 200 milioni di spumanti italiani prossimi al consumo.

Secondo il forecast Uiv-Ismea, le prossime feste varranno circa il 35% delle vendite annuali di sparkling in Italia. Questo è possibile grazie alle vendite in gdo e nei canali off-trade. Un effetto sostituzione della domanda italiana che se da un lato mitiga notevolmente la variazione in volume, in valore potrebbe creare al sistema una flessione del fatturato di oltre il 12%.

 

 

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