Sostenibilità. Pasta Zara rinnova il brand

Pasta Zara rilancia il brand puntando sul packaging e sulla sostenibilità: obiettivo zero glisofato.

Nel 1898 Emanuele Bragagnolo apre un piccolo laboratorio artigianale e così nasce Pasta Zara.

Per portare innovazione nel mercato della pasta, il presidente odierno Furio Bragagnolo ha scelto di lavorare con un grano che abbia la minor percentuale di sostanze chimiche. Da qui la voglia di far rinascere il brand Pastificio Bragagnolo, in cui l’azienda punta in modo particolare con l’obiettivo zero glifosato. La Pasta Bragagnolo è prodotta infatti solo con semola di grano duro italiano e ha un percentuale di glifosato pari a zero, per garantire al consumatore una pasta premium.

Per questo grande rilancio il presidente Furio Bragagnolo spiega: «Abbiamo deciso di far tornare sul mercato il brand Pastificio Braganolo, uno storico marchio della nostra azienda volendogli conferire l’importanza che merita, creando una linea premium. Abbiamo avviato la produzione con il nuovo raccolto di grano e ci stiamo preparando all’ingresso sul mercato proprio in questi mesi».

Con questo ritorno, si vuole proporre ai consumatori una pasta di alta gamma, con una quantità di glutine e di proteine superiore alla media del mercato. L’obiettivo è di posizionarsi con Pasta Bragagnolo nella fascia premium del comparto pasta, accostando l’avanguardia all’alta artigianalità, da sempre cardini fondamentali dell’azienda.

Per il rilancio del Brand Pastificio Bragagnolo, Pasta Zara ha rivisto anche il packaging. La confezione è in film mattato, nelle varie sfumature di giallo, per rendere visibili e riconoscibili a colpo d’occhio le confezioni sullo scaffale.

Sempre attenta alle energie rinnovabili, Pasta Zara è dotata di un impianto fotovoltaico che copre una parte del fabbisogno energetico. Nell’ottica di sensibilità al tema eco-sostenibilità, si stanno istallando sempre più macchinari che garantiscano il minor consumo energetico garantendo prestazioni e alte funzionalità.

Letizia Ceriani

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