Ristorazione: motore dell’occupazione con 1,3 mln di addetti

Secondo Fipe nei quattro mesi estivi cresce del 13%  il numero degli occupati, rispetto alla media annua. Le figure più richieste sono camerieri e barman. Parità tra addetti uomini e donna e uno su quattro è straniero. 

Nei pubblici esercizi legati al settore turistico si assiste a una crescita della mole di lavoro molto importante nei mesi estivi, in particolare ad agosto, con il picco di spostamenti nelle principali località turistiche. Fipe, Federazione Italiana Pubblici Esercizi, ha fotografato la situazione delle attività maggiormente coinvolte: ristoranti, bar, stabilimenti balneari e discoteche.
Nel solo mese di agosto del 2019 i lavoratori dipendenti occupati sono oltre 925mila che, sommati ai lavoratori indipendenti, 416mila, il totale sfiora gli 1,34 milioni di addetti.

Dei lavoratori dipendenti la maggioranza è impiegata nei ristoranti, oltre 575mila persone, poco più del 62% del totale. Seguono 302mila addetti nei bar, oltre 41mila negli stabilimenti balneari e 5.361 nelle discoteche. Per quanto riguarda il genere, c’è una sostanziale parità tra uomo e donna, i primi rappresentato il 51,5% le seconde il 48,5%.

Un addetto su quattro, il 25,2%, è straniero di stranieri, con contestuale 74,8% di Italiani. Tra i lavoratori a tempo pieno (369.724) e quelli part time (555.738) c’è una prevalenza di questi ultimi che arrivano fino al 60% del totale. Tra le professioni più richieste ci sono il cameriere di sala e il banconiere di bar. A seguire cameriere di bar, aiuto cuoco, barista, banconiere di gelateria, cuoco di ristorante, cuoco pizzaiolo, banconiere di tavola calda e cuoco di albergo.

“Tra il livello medio dell’occupazione nei quattro mesi estivi, da giugno a settembre, e il livello medio dell’occupazione durante tutto l’anno c’è uno scarto di oltre 105mila unità, pari al 13% – dichiara Lino Stoppani, Presidente Fipe –. Si tratta di numeri importanti che confermano come i nostri settori di riferimento rappresentino un vero e proprio traino per l’occupazione in Italia, anche nei mesi estivi. Tuttavia, ci sono ancora margini di miglioramento, se consideriamo che per un imprenditore su quattro resta difficile reperire le figure professionali richieste”.

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