Rigoni d’Asiago: 50 milioni per la crescita all’estero

Un pool di banche composto da UniCredit e Banco BPM, con l’intervento di supporto di Sace Simest (Gruppo CDP), sostiene i piani di crescita del gruppo vicentino

Rigoni di Asiago lancia un nuovo piano di sviluppo incentrato sulla crescita della quota di fatturato estero rimodulando la propria posizione finanziaria.

Il gruppo specializzato nella produzione e commercializzazione dei prodotti alimentari biologici certificati, ha infatti siglato un accordo per un nuovo finanziamento. Si tratta di di 50 milioni di euro messi a disposizione da un pool di banche composto in quota paritetica da UniCredit e Banco BPM.

L’operazione, perfezionata con il supporto di una garanzia di Sace Simest (Gruppo Cdp), permetterà all’azienda di proseguire nella crescita sui mercati esteri. Le confetture a marchio Fiordifrutta hanno chiuso il 2018 con una crescita a valore sul mercato italiano del + 3,6% e iniziano il 2019 crescendo del 6,5% a valore nel primo mese. Anche la crema spalmabile Nocciolata inizia il 2019 con un incremento a valore del 2%.

In particolare, il gruppo ha perfezionato negli ultimi anni una strategia di penetrazione sui mercati esteri, ove intende aumentare la propria quota, attualmente pari al 24% del fatturato, cogliendo nuove opportunità in Benelux, Germania, Francia, sfruttando così appieno la capacità produttiva del sito produttivo di Albaredo d’Adige (VR), recentemente ampliato.

“La nostra sfida è quella di portare i prodotti biologici italiani di Rigoni di Asiago in tutto il mondo – ha dichiarato il Presidente di Rigoni di Asiago Andrea Rigoni (nella foto) -. L’importante contratto di finanziamento odierno ci dà le risorse per strutturarci in maniera adeguata in tanti mercati esteri, sfruttando le competenze organizzative e commerciali del nostro socio finanziario Kharis Capital, investitore in RdA dallo scorso anno”.

Il Gruppo Rigoni, a seguito del recente riassetto societario dello scorso luglio, è oggi controllato da Giochele, holding di partecipazioni della famiglia Rigoni, con una quota del 57,3% del capitale sociale, mentre il restante  42,7% è detenuto da Kharis Capital, primario operatore finanziario focalizzato su investimenti a lungo termine in mercati consumer, con esperienza nei mercati del food biologico.

 

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