Orma Bruna: non solo olive all’ascolana, il Piceno a tavola
di francesca corradi
Da poco più di un mese ha aperto i battenti a Milano Orma Bruna. Un bistrot gourmet da 48 coperti, su due piani, in zona Solari.
L’obiettivo di Olga Riccitelli (marchigiana del Sud) e Rossana Cicchini (abruzzese), socie della nuova insegna di via Montevideo, è portare in tavola i sapori autentici delle loro regioni natie.
E lo fanno a partire dall’OlioMio (questo il nome) – monocultivar di tenera ascolana e blend di leccino, carboncella e frantoio – autoprodotto nelle Marche e offerto a inizio pasto.
Il menu è principalmente di terra e la specialità della casa sono i piatti a base di carne. Dal guanciale usato nell’amatriciana alle morbidissime costolette d’agnello, tutto proviene dall’azienda Riccitelli, macellai da sette generazioni. Immancabile tra le materie prime è il prezioso zafferano di Navelli.
Le olive all’ascolana, regine dell’antipasto, rappresentano a pieno il Piceno e sono davvero gustose: snocciolate rigorosamente a mano e a spirale (più uniche che rare) hanno il tradizionale ripieno di manzo, maiale, uova, parmigiano, noce moscata e scorza di limone.
Non sono da meno le tradizionali pallotte cacio e ova, che rischiano per di più di creare dipendenza. Tra i primi c’è il risotto giallo – non una sfida ma un omaggio al capoluogo meneghino – con zafferano aquilano e stinco di maiale. L’uovo di montagna cotto a bassa temperatura, con tartufo nero pregiato proveniente dalla tartufaia di Riccitelli (sulle colline di Venarotta) è invece il protagonista dei secondi. Interessante inoltre l’aggiunta di taralli sbriciolati. Non mancano le proposte vegetariane.
Immancabile è la crema fritta, da Orma Bruna servita con un sorbetto al gin tonic. In alternativa si può scegliere un fresco semifreddo al pistacchio con pere all’anisetta Meletti (celebre liquore ascolano) o un bicchierino di Varnelli.
Cosa si beve? Vino proveniente da vitigni autoctoni e cantine locali. Pecorino e Passerina (anche vinificata a spumante) dall’antipasto al dolce.
L’autore di tutti questi piatti è lo chef campano Achille Esposito, ex Boatta Milano.
La nuova insegna è anche bottega dove poter acquistare inoltre alcune prelibatezze marchigiane.
Aperto da pochi mesi, è forse troppo presto per dire se il locale avrà successo. Io ho mangiato bene e percepito inoltre l’amore delle proprietarie per il Centro Italia.
Unico neo: la scenografica carta da parati “orientaleggiante” che stona con il resto.
Orma Bruna – Milano, via Montevideo 4
Prezzi:
Pranzo: a partire da 8 euro.
Cena: a partire da 35 euro.
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