Pernigotti: il gruppo turco chiude lo stabilimento di Novi Ligure

Rimane il marchio ma chiude la fabbrica Pernigotti di Novi Ligure: l’intenzione dell’azienda è dare corso all’esternalizzazione delle proprie attività produttive nel territorio nazionale, come si legge da una nota.

Per metà dei 200 dipendenti piemontesi è stata presentata istanza di ammissione alla procedura di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS) – nel periodo compreso tra il 3 dicembre 2018 e il 2 dicembre 2019 – a seguito della parziale cessazione dell’attività aziendale.

L’annuncio della chiusura dello stabilimento, uno dei simboli della manifattura alessandrina, è arrivato martedì 6 novembre da parte dei dirigenti dell’azienda. Mercoledì 7 novembre è previsto un incontro tra i sindacati e il primo cittadino Rocchino Miliere.

L’azienda dolciaria italiana, sul mercato da 158 anni, era stata acquistata nel 2013 dal gruppo turco Toksoz, attivo nel dolciario, nel farmaceutico e nel settore energetico. Nonostante le promesse, la nuova proprietà non è riuscita a rilanciare Pernigotti che negli ultimi anni ha sempre chiuso in rosso con recenti perdite di circa 13 milioni di euro e una flessione anche nel reparto dei preparati per gelati.

Il piano, preannunciato dalla Società alle Organizzazioni Sindacali e alla RSU di Pernigotti, prevede interventi sia di carattere economico che di carattere organizzativo. I primi consisteranno nell’immediata cessazione di attività inefficienti che hanno finora impattato negativamente sul conto economico dell’azienda e sul fabbisogno finanziario di breve e medio periodo. La seconda tipologia di interventi riguarderà la riorganizzazione di alcune attività al fine di ottenere una maggiore efficienza e di conseguenza impatti positivi sia sul risultato economico che sui flussi di cassa, come si legge in una nota.

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